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Giustizia, i diktat di Alfonso Bonafede a Marta Cartabia sulla prescrizione: retroscena, Mario Draghi ora rischia

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Il fronte giustizia non mette d'accordo tutte le anime del governo Draghi. Molte divergenze, infatti, sembrano esserci tra Alfonso Bonafede, grillino e per due volte ministro della Giustizia, e l'attuale Guardasigilli voluta dal premier, l'ex presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia. Durante un colloquio, di cui parla La Stampa, i due si sarebbero scontrati sulla prescrizione. Quando era ancora ministro, infatti, Bonafede è stato l'artefice di una riforma che blocca la prescrizione dopo la sentenza di primo grado.

 

 

 

Adesso che c'è il rischio di una nuova riforma, i grillini tornano a difendere la loro misura simbolo: "Riteniamo sia fondamentale garantire a ogni cittadino un processo celere che si esaurisca in termini ragionevoli. Ma questo non deve mai tradursi in denegata giustizia". Nonostante i toni cordiali tra Bonafede e Cartabia, come sottolinea La Stampa, è indubbio che se non si trova una soluzione su questo capitolo, il rischio che la riforma sulla Giustizia naufraghi è dietro l'angolo.

 

 

 

Intanto, però, Mario Draghi avrebbe già chiesto rassicurazioni alla Cartabia: "Bisogna fare presto". Questo l'invito del premier, che sa che alla riforma sarà vincolata l'erogazione dei soldi del Recovery fund europeo. In ogni caso, il dibattito nell' aula del Parlamento è stato fissato per il 25 giugno e le ipotesi sul tavolo al momento sono due. La prima prevede che la prescrizione venga abolita, purché il processo abbia una durata prestabilita a seconda delle diverse fasi di giudizio. La seconda ipotesi invece concede la sospensione dopo il primo grado della prescrizione che però riprende il suo cammino, conteggiando anche il periodo di sospensione, se dopo due anni non arriva la sentenza. L'accordo comunque sembra ancora lontano.

 

 

 

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