Fedez querelato dalla Rai, Mollicone (Fdi): "Ha oltraggiato il Parlamento. O forse quei pagliacci erano la sua firma"
“Fedez oltraggia il Parlamento. Forse, però, abbiamo frainteso e le emoji da clown non erano una risposta ma la sua firma”. Così Federico Mollicone, commissario di Vigilanza Rai, ha ironizzato sulla reazione del rapper milanese quando è venuto a conoscenza del fatto che la sua richiesta di essere ascoltato in audizione non è stata accolta, essendo un esterno a viale Mazzini. “Esattamente, cos’è stato censurato? La catena delle responsabilità ha già chiarito - ha aggiunto il deputato di Fratelli d’Italia - la commissione di Vigilanza Rai aveva deciso di chiedere una memoria, anche su richiesta di Fdi, invece dell’audizione che chiedeva il Pd”.
Video su questo argomento"Giusta la querela a Fedez, non si registrano le telefonate di lavoro": questa volta Pietro Senaldi difende la Rai
Sulla querelle della Rai con Fedez anche Pietro Senaldi si è schierato dalla parte dei vertici di viale Mazzini e della commissione di Vigilanza. La vicenda è ormai nota a tutti: il rapper ha registrato una telefonata privata prima del concerto del primo maggio in cui alcuni organizzatori e una vicedirettrice di Rai3 gli chiedevano se poteva edulcorare il suo monologo contro la Lega e in difesa del ddl Zan.
“Le pressioni ci sono state, Fedez le ha documentate dopodiché è andato in scena esattamente come voleva con grande effetto mediatico”, ha ricordato Senaldi, spiegando che secondo lui “il problema non sono i gay e neanche le pressioni. Il punto è la correttezza. Fedez ha diritto alle sue idee, ma non si è comportato correttamente verso chi gli dava lavoro”.