Cartabianca, Matteo Salvini contro Massimo Galli: "Dove saremmo ora se avessimo ascoltato lui". Attacco politico frontale
Matteo Salvini sbatte le riaperture in faccia a Massimo Galli. Il leader della Lega è ospite di Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai3, pochi minuti dopo il collegamento dell'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, passato alla piccola storia televisiva (e non solo) come la Cassandra del coronavirus, o perlomeno il capofila dei virologi "chiusuristi" (più di un commentatore ha azzardato "catastrofisti"). E Salvini parte proprio da questa riflessione: "Se avessimo ascoltato il professor Galli, ad aprile non avremmo mai riaperto e avremmo perso altri posti di lavoro. Gli italiani si sono dimostrati più forti di tutto e di tutti. E per fortuna. Altrimenti sarebbe stato un disastro".
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Ora, per dirla con le parole del segretario Pd Enrico Letta ospite in contemporanea a Salvini negli studi di DiMartedì su La7, è "il tempo della speranza". Peccato che tra Pd e Lega, al governo, ci siano visioni difficilmente compatibili sulla direzione da prendere. "Se l’Italia vuole ripartire dopo il Covid - sottolinea ancora Salvini - deve dimezzare i tempi della burocrazia e della giustizia. Quello del ponte Morandi a Genova è l’esempio. Se gli appalti corrono veloci, c’è più lavoro".
Sulle tasse, l'ultimo scontro tra i due partiti di maggioranza. "L’Italia ha la pressione fiscale più alta d’Europa - continua l'ex ministro degli Interni, parlando della proposta di Leltta di aumentare la tassa di successione -. Se tassi i ricchi, loro scappano e portano i risparmi all’estero. In questo momento non c’è bisogno di mettere nuove tasse. Se vogliamo tassare qualcuno, facciamolo con i giganti del web come Amazon". Ma di chi è la colpa delle frizioni politiche nel governo? "Oggi sto lavorando sullo sblocco dei licenziamenti e su blocco delle cartelle esattoriali - mette le mani avanti Salvini -. È il Pd che crea qualche problemino alla tenuta del governo".
Tenuta che le ondate di sbarchi mettono ancora più a rischio: "L’Italia non può essere il campo profughi d’Europa. Noi abbiamo bisogno turisti che portino bellezza. Non devono nemmeno cominciare i viaggi ad altissimo rischio di mortalità per genitori e bambini". Sull'immigrazione il premier Mario Draghi ha portato al Consiglio Ue le istanze italiane, definendo "inefficace" il sistema dei ricollocamenti dei migranti su base volontaria e auspicando un impegno nei fatti, e non solo a parole, dei partner europei. "Ma fino al prossimo Consiglio Ue, l'Italia sarà da sola". Salvini ha ringraziato pubblicamente il premier per i toni usati, segno di un feeling notevole tra via Bellerio e Palazzo Chigi. D'altronde, è stato Salvini a dichiarare che vedrebbe benissimo il premier anche al Quirinale, nel 2022. "Non sto candidando nessuno a far nulla - glissa dalla Berlinguer -. Stimo Draghi, ritengo che sta facendo bene il presidente del Consiglio e potrebbe fare altrettanto bene il presidente della Repubblica".