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Matteo Salvini risponde al fuoco, durissimo contro Enrico Letta: "Radical-chic figlio dei salotti. Questi anni a Parigi..."

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Matteo Salvini è un fiume in piena nella intervista rilasciata al Foglio. Parla di tutto: dalla salute di Silvio Berlusconi ("ultimi giorni? Ma quando mai! L' ho sentito ieri al telefono e stava benissimo, tra venti anni staremo ancora qui a commentare la sua salute e lui intanto sarà sul pezzo") ai candidati per Roma e Milano, per i quali bisogna avere pazienza e "sicuramente scapperà fuori il miglior nome possibile", precisa. Ma il leader della Lega è anche contento di avere un oppositore come Enrico Letta, pur stando e appoggiando entrambi lo stesso governo. "Ah, il segretario del Pd, che tipo. Come sta? Che ore sono? Ancora non mi ha attaccato?. Ragazzi, è ossessionato", svela.

 

 

 

Su Letta ha molto dire: "Devo dire che mi ha deluso: questi anni a Parigi gli hanno fatto male, pensavo meglio. E' un radical chic, figlio dei salotti. Contento lui...". E alla domanda se fosse meglio Zingaretti, risponde ironicamente: "Nicola lo conoscevo di più, questo Letta l' ho visto una volta: è fantastico. Il governatore del Lazio lo conosco, e con lui mi sono confrontato diverse volte, il nuovo segretario del Pd l'ho visto una volta sola e mi basta. Non do giudizi, fate voi. Dico solo: contento lui", replica nel più puro stile salviniano.

 

 

 

 

Le critiche al segretario dem non si fermano: "Gli piacerebbe che noi uscissimo dal governo: se lo scorda. Adesso vediamo che succederà. Di sicuro noi stiamo dentro e stiamo bene". E sulla tassa di successione, nuovo motivo di polemica con Letta, l'ex ministro dell'Interno spiega che, "è una fregatura, siamo contrari, come Lega diremo sempre di no a una roba simile. Magari anche il premier Draghi la pensa come noi...", la stilettata finale di Salvini. Anche perché poi, ieri  giovedì 20 maggio, Draghi ha fatto poi sapere che, "non è il momento di prendere soldi ai cittadini, ma di darli". Così Salvini, in serata, ha potuto twittare infierendo contro l'alleato Letta: "Anche in questa circostanza c' è piena sintonia con il premier Draghi, se c' è una cosa di cui l' Italia non ha bisogno sono nuove tasse. Letta e il Pd si rassegnino".

 

 

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