Pierferdinando Casini al Quirinale, il retroscena: "Matteo Renzi sta già trattando con Salvini"
Qualcuno vuole far fuori Pierferdinando Casini dal toto-Colle? Il dubbio è lecito, se è vero come scrive il Corriere della Sera che il più grande sponsor dell'ultimo democristiano nonché decano del Parlamento italiano è Matteo Renzi. Vale a dire, l'uomo che ha tirato bidoni a mezzo arco costituzionale italiano e per questo è il più odiato non solo dagli elettori (a giudicare dai sondaggi disastrosi di Italia Viva) ma pure dai colleghi. Eppure l'ex premier, amante della strategia più sottile, è forse uno dei pochi ad avere una visione che non si limita all'oggi, prova ne è il martellamento non sospetto che ha portato dopo mesi alla caduta di Giuseppe Conte, sostituito con Mario Draghi.
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Anche sulla partita del Quirinale, per il dopo Sergio Mattarella, Renzi è intenzionato a dire la sua. Proprio perché non ha i numeri in Aula per decidere alcunché, ha necessità di muoversi per tempo e portare avanti la sua "moral suasion" traversale. Se dalle parti del Pd i candidati si sprecano, a partire da quel Paolo Gentiloni che in tanti hanno già ironicamente ribattezzato "l'oriundo" perché da commissario Ue all'Economia "sta all'estero ma potrebbe tornare in Italia", il leader di Iv avrebbe scelto di puntare su un altro cavallo, Casini appunto.
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Secondo Pierferdy, proprio come Dario Franceschini, in questi casi "l'importante è partecipare". Eterni candidati, forse il 2022 potrebbe essere il loro anno buono. "L'ex presidente della Camera - scrive il Corsera - si diverte quando lo tratteggiano come un gentleman che entra in un casinò, si avvicina al tavolo della roulette con un'unica fiche e la punta sullo zero. È difficile che esca ma se esce...". Il problema, semmai, è che "la fiche a Casini gliela sta portando in dote Renzi, che parla con Salvini, che a sua volta parla con il Pd ma non parla con nessuno nella Lega". Considerati i precedenti del Rottamatore, non il massimo degli sponsor.