Guido Crosetto al Quirinale, il retroscena: "Il meloniano se saltano Mario Draghi e Sergio Mattarella"
Nella corsa al Quirinale una clamorosa sorpresa: Guido Crosetto. Nel giorno in cui Sergio Mattarella si chiama fuori dal bis alla Napolitano ("Sono vecchio", ma queste parole da sole potrebbero non bastare) e Matteo Salvini indica in Mario Draghi l'unico candidato della Lega (al momento, perlomeno), secondo il Tempo avanza l'ipotesi rosa, rappresentata da Marta Cartabia, ministra della Giustizia in carica, Elisabetta Casellati, presidente del Senato e proprio in virtù di questo già seconda carica dello Stato, e Paola Severino, avvocato di rango e soprattutto anche lei con un passato da Guardasigilli. Eppure, suggerisce il quotidiano romano diretto da Franco Bechis, occhio ai colpi di scena sempre in agguato quando si parla di toto-Colle.
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"Se il centrodestra è compatto - è il ragionamento fatto da Salvini con i suoi uomini più fidati - può succedere di tutto e finalmente si potrà sottrarre all'egemonia della sinistra la postazione istituzionale più ambita". La chiave del ribaltone, ancora una volta, è ritrovare un centrodestra compatto, quello stesso centrodestra maggioranza nel Paese stando ai sondaggi ma in minoranza in Parlamento, e per giunta diviso tra governisti (Lega e Forza Italia) e opposizione (Fratelli d'Italia). Difficile pensare allo scenario delle elezioni anticipate prima del semestre bianco, per eleggere il nuovo presidente con un nuovo Parlamento. Più logico, dunque, pensare a un nome che possa provenire dall'area politica dominante di questi ultimi anni, il centrodestra appunto, ma con un possibile appeal anche tra centristi e grillini, senza scomodare Pd e sinistra.
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Proprio il Pd ha spesso considerato il Quirinale "casa sua", e non a caso sono in tanti i dem pronti a candidarsi: "Dal solito Romano Prodi a Paolo Gentiloni, da Dario Franceschini a David Sassoli, da Enrico Letta al temuto o auspicato ritorno di Walter Veltroni", ironizza il Tempo parlando di "assembramento" che però "si farà fuori da solo".
Nel centrodestra, in ballo l'ex presidente del Senato Marcello Pera e, paradossalmente, anche Giuliano Amato, ex socialista che piace di più su questo versante che dalle parti del Nazareno. "Da non trascurare - aggiunge poi il quotidiano romano -, per sensibilità a destra come a sinistra, Guido Crosetto", uno dei fondatori di Fratelli d'Italia, meloniano nell'animo ma fuori dalla mischia, molto attivo sui social con posizioni insieme nette e di buon senso, spesso sorprendenti per traversalità. Certo, bisogna tener conto dei numeri su cui grava peraltro la tenuta del blocco grillino, al momento in via di sgretolamento. Sotto i 505 voti (escludendo accordi a maggioranza assoluta nei primi 3 scrutini) ogni franco tiratore potrebbe cambiare le sorti di una candidatura. "Nessuno parla di Giuseppe Conte", si nota con un tocco di perfidia.