Mario Draghi, retroscena: il commento con cui allontana il Quirinale dopo la "spinta" di Salvini
Matteo Salvini lo candida pubblicamente al Colle ma per Mario Draghi non è tempo di "fughe in avanti" o "ragionamenti prematuri", questa è la linea del presidente del Consiglio secondo un retroscena di Repubblica. Certo, il premier non può certo considerare negativamente che qualcuno lo pensi al Quirinale. Ma deve portare a termine il suo compito e diventare presidente della Repubblica significherebbe precipitare il Paese ad elezioni anticipate. Salvini, è chiaro anche a Palazzo Chigi, ha un piano: spingere Draghi al Colle per votare nel 2022.
Ma appunto, Draghi vuole "completare il lavoro" iniziato. Serve "serietà" per mettere sul binario giusto il Recovery non sarà nessuno, nemmeno Salvini, a dettargli i tempi. Le riforme si faranno. Perché senza gli interventi strutturali, si "mette a rischio" la montagna di denaro del piano europeo. E Draghi non permetterà che accada. "Rispetterò gli impegni presi con il Paese e con l'Europa", dice. Certo sa che farà solo le riforme essenziali. Deve "pensare all'interesse collettivo". L'alternativa non è praticabile in alcun modo.
Nessuno tra quelli entrati in contatto con Draghi negli ultimi giorni e nelle ultime ore nega che l'ex banchiere centrale sia irritato e preoccupato. Teme che Salvini possa alzare il livello della tensione. Soprattutto durante l'estate, con la campagna per le amministrative d'autunno nelle grandi città. E consapevole della portata delle sfide che deve affrontare ha promesso a Mattarella e all'Europa che farà di tutto per completare il suo compito.