Mario Draghi, il retroscena: Enrico Letta e Matteo Salvini litigano, il premier alza le spalle. Lo stupore di Mattarella
Mentre Matteo Salvini ed Enrico Letta continuano a litigare, Mario Draghi fa spallucce e parte per il fine settimana per godersi due giorni in Umbria con la moglie e il cane. Anche se dal Colle, rivela il Giornale in un retroscena, c'è allarme. Sergio Mattarella non interviene, ma in occasione della giornata Onu parla della famiglia e la definisce "luogo di condivisione dei valori". Come se anche questa maggioranza fosse una famiglia dove si litiga e dove comunque ci si deve chiarire perché alla fine c'è un interesse generale.
Salvini, forse perché vuole andare al governo, candida Draghi al Quirinale e dice che riformare giustizia e fisco, è "impossibile con questa maggioranza". Letta ribatte dicendogli di andarsene: "Se dice che le riforme non si fanno, tragga le conseguenze ed esca dal governo". In altri tempi si sarebbe già aperta una crisi di governo ma ora la situazione è quantomeno eccezionale e c'è in ballo un pacchetto di riforme che vale 200 miliardi di euro. Quindi Palazzo Chigi tiene un atteggiamento zen.
Da parte sua Mattarella quando ha nominato Draghi sapeva di non avere alternative. E sapeva che una maggioranza così eterogenea sarebbe stato un problema ma ora teme lo scontro finale. Il nodo principale è la riforma della giustizia. Bruxelles preme affinché si modernizzi la pubblica amministrazione e si facciano processi più veloci e vuole che i soldi stanziati siano investiti bene. Paradossalmente sia Letta che Salvini si sono schierati a favore della riforma e hanno elogiato Marta Cartabia. Il segretario del Pd per esempio non difende più il Csm: "L'autogoverno ha fallito". E il leader della Lega apprezza ma si chiama fuori: "La ministra ha le idee chiare, ma se sei in Parlamento con Pd e M5s per i quali chiunque passa è un presunto colpevole, è dura".
Lo scontro finale tra Letta e Salvini ci sarà o no? Secondo Palazzo Chigi non ci sarà nessuna resa dei conti. Alla fine stanno facendo approvare tutti i decreti del governo. Forse sono più vicini di quello che sembrano.