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Silvio Berlusconi dimesso dal San Raffaele, schiaffo a gufi e sciacalli: confermate le indiscrezioni del Tempo

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Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia era ricoverato da martedì 11 maggio per alcune complicazioni di salute legate al post Covid. "Forte e in forma. Siamo davvero felici per il Presidente Berlusconi. L'ho trovato forte e in forma". Queste le parole del vice presidente del Gruppo San Donato Kamel Ghribi che ha incontrato Silvio Berlusconi prima delle sue dimissioni dall'ospedale San Raffaele. Ghribi si è congratulato con il presidente di Forza Italia a nome della proprietà e del Gruppo (che possiede l'ospedale San Raffaele) per la piena remissione e gli ha augurato un pronto ritorno al lavoro. 

 

 

Confermare così le anticipazioni del Tempo che aveva parlato del ritorno a casa del leader di Forza Italia. Il Cavaliere, come detto, soffre infatti di una infezione intestinale che potrebbe essere conseguenza del coronavirus che lo aveva colpito nei mesi scorsi. "Il quadro clinico infiammatorio  era diventato acuto. Per questo, i medici hanno deciso il ricovero. Il presidente ha ancora un po' di febbre, ma è in via di guarigione", aveva spiegato qualche giorno fa Licia Ronzulli che poi aveva anche aggiunto che "non è tempo di coccodrillo. Appoggiate le penne, non è ancora tempo per scriverli, Berlusconi ci seppellirà tutti".

 

 

 

 

Sulle condizioni di salute di Silvio Berlusconi aveva già dato rassicurazioni Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. "E' un leone. Ha avuto qualche problema, inutile nasconderlo, ma le sue condizioni tra qualche giorno o qualche settimana lo confermeranno protagonista della politica italiana", aveva detto prima delle dimissioni del Cavaliere. In precedenza aveva anche parlato il medico curante di Silvio, Alberto Zangrillo, avevano schiarito la situazione. Sui social, il medico aveva scritto: "Ogni giornata di lavoro al San Raffaele è molto impegnativa". E ancora aggiungeva: "TUTTI (in maiuscolo, ndr) i miei pazienti stanno bene, fatevene una ragione".

 

 

 

 

 

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