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Silvio Berlusconi malato, l'ammissione di Franco Bechis: quella frase che è "scappata" a tutti gli italiani

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"Silvio Berlusconi c'è. Non si può, farne a meno". Così scrive, sul Tempo, Franco Bechis dopo la voce sullo stato di salute di Silvio Berlusconi e "lo smarrimento collettivo, come all'improvviso venisse meno un punto fermo per tutti gli italiani". Non sta bene l'ex premier, ma ieri, venerdì 14 maggio, ha parlato al telefono dal suo letto del San Raffaele di Milano per rassicurare tutti".  È bastato questo intoppo, questo imprevisto a far crescere la paura per le condizioni di salute di Berlusconi, ma anche a far capire come, pur non essendo più politicamente così forte come anni fa fare è esploso ovunque "anche sui social che poco perdonano l'affetto di un #ForzaSilvio che anche noi oggi ripetiamo sulla prima pagina", commenta Bechis.

 

 

 

 

Berlusconi è infatti, secondo il direttore del Tempo,  il cuore della storia di Italia di questi anni. Tutti i suoi avversari politici negli anni: da Romano Prodi, a Massimo D'Alema, da Francesco Rutelli, a Gianfranco Fini e tanti altri ancora, "sono divenuti foto e ricordi già ingialliti dal tempo. Ma da Silvio prescindere non si riesce. Nessun leader politico nella storia della Repubblica si è divenuto nel bene e nel male corpo di un popolo come lui, ne ha somatizzato il genio e la malattia, interpretato i sogni e le paure, assorbito la passione felice come l'odio", sentenzia Bechis.

 

 

Bechis analizza cosa è stata la figura del Cavaliere non solo nella politica, ma nella storia del nostro costume. Come una parte del Paese, anche chi non lo ha mai votato o non  lo considerava simpatico, lo sentisse profondamente italiano. "È l'Italia di Berlusconi, piaccia o meno, anche quella che altri hanno ricevuto in eredità anche negli ultimi anni, provando con rapidissime e alterne fortune a coglierne il frutto. E non potendo farne a meno in questo momento a tutti scappa con sorprendente tenerezza quel "Forza Silvio"!", conclude il direttore del Tempo.

 

 

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