Marta Cartabia, il retroscena: "Perché è la miglior candidata per il Quirinale", la prova decisiva sulla giustizia
“Una donna al Quirinale? Eccola, è pronta, è Marta Cartabia”. Lo scrive Massimiliano Scafi, che nell’edizione odierna del Giornale ha svelato un retroscena sulla ministra della Giustizia che, al netto delle smentite di rito, potrebbe essere davvero una candidata credibile per prendere il posto al Quirinale di Sergio Mattarella. Quest’ultimo ha più volte ribadito di non essere disposto a rimanere in carica fino al termine della legislatura: nessun bis quindi, neanche breve, e sembra difficile - se non addirittura impossibile - fargli cambiare idea.
Ed ecco che allora la candidatura della Cartabia prende sempre più forma: “Le carte in regola, la forza della competenza, le idee ben chiare sul futuro del Paese”, sono le qualità che Scafi le attribuisce. La ministra sta mettendo spalle al muro tutti i partiti sul tema della giustizia: “Se non approviamo la riforma del processo penale, civile e del Csm entro la fine dell’anno, ci giochiamo il Recovery Plan”. E non parla solo dei tre miliardi destinati alla giustizia, ma a tutti i duecento: è l’Europa che chiede il modello di giustizia veloce ed efficiente. In questo momento la Guardasigilli è considerata la vera “stella” del governo.
E di conseguenza anche una candidata al Quirinale, dato che Mattarella non intende concedere il bis e che Mario Draghi non vuole lasciare a metà l’opera di governo che sta portando avanti. “Tutti la ascoltano in silenzio quando parla in Consiglio dei ministri - scrive Scafi - tutti si alzano in Parlamento quando arriva in commissione. Si muove come un capo dello Stato in pectore, come una predestinata”.