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Bruno Vespa, il ribaltone al Quirinale: "Chi favorisce il caos del Movimento 5 Stelle"

 Bruno Vespa

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"Il centrodestra, se saprà essere unito, potrà dire una parola importante e forse decisiva alla fine del settennato di Mattarella". Questo il pensiero di Bruno Vespa, documentato sulle colonne del Giorno. Il centrodestra, infatti, arriva a circa 460 voti. Soltanto, ricorda Vespa, se il resto dell'assemblea fosse blindato potrebbe farcela. Situazione molto difficile, viste soprattutto le condizioni del Movimento 5 Stelle.

 

 

 

 

Bruno Vespa crede alla dissoluzione dei grillini, "soltanto quando questa avverrà. Ma immaginare un gruppo compatto è surreale. Il M5s ha rappresentato dal 2013 una svolta importante nella politica italiana. Ha messo gli altri partiti, soprattutto di sinistra (ma non solo) dinanzi alla loro sordità verso le inquietudini di un terzo di italiani che votarono per il Movimento di Grillo più per distruggere che per costruire. Molti se ne sono pentiti e oggi esso vale nei sondaggi la metà del 2018", sottolinea il conduttore di Porta a Porta.

 

 

 

 

Vespa vede dove sono nate le crepe dei grillini: "Fosse un partito normale, si sarebbe affidato da tempo a Giuseppe Conte. Rischia invece di affondare impigliato nelle sue stesse regole fuori dal mondo per cui dovrebbe dipendere da una piattaforma Rousseau che ha sconfessato e che si ostina a resistere, anche in tribunale, perché strambi regolamenti glielo consentono". Ecco perché, secondo Vespa, sono difficili le alleanze locali con il Pd. Il 70 per cento degli elettori Pd vuole l'alleanza con il M5s che il 70 per cento degli elettori grillini non vuole, rivela un sondaggio di Alessandra Ghisleri. E questa impasse politica può favorire il centrodestra quando si dovrà votare il prossimo inquilino del Quirinale.

 

 

 

 

 

 

 

 

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