Cerca
Cerca
+

Nicola Zingaretti, retroscena sulla corsa per il Campidoglio: "Teme la macchina del fango, dirà no"

  • a
  • a
  • a

"Il Principe Amleto (alias Nicola Zingaretti, ndr) ha cambiato idea di nuovo". Così dice adirato un big del Pd, secondo una indiscrezione del Giorno. Zingaretti, infatti, avrebbe deciso di non candidarsi più a sindaco. E' preoccupato per i dossier 'avvelenati' che Virginia Raggi potrebbe sfornare contro la sua gestione del Lazio. Ci sarebbero i classici 'motivi personali': l'ostilità della famiglia, le preoccupazioni per cinque anni da sindaco di una città come Roma che è una impresa titanica. Il Pd ha già pronta la carta di riserva: è pronto a riproporre la candidatura dell'ex ministro all'Economia Roberto Gualtieri.

 

 

 

 

"Lui è pronto e non vede l'ora", dicono gli uomini dell'ex ministro. Ma l'hanno messo in naftalina da tempo. "Prima è stato stoppato da Letta in persona. Poi dalle lungaggini per approvare il regolamento delle primarie: si terranno il 20 giugno e infine, dalle indecisioni di Zingaretti. Tanto che il povero Gualtieri ha, da settimane, prenotato la canonica intervista a Repubblica per auto-lanciarsi, ma continua a tenerla nel cassetto: ora pare che, per domani (domenica 9 maggio, ndr), potrebbe anche uscire", scrive il Giorno.

 

 

 

 

Se Nicola Zingaretti dovesse gettare la spugna e restare dov' è, e cioè in Regione, fino al 2023, Gualtieri sarà visto come un ripiego. Rischia di arrivare alla sfida contro la Raggi e Carlo Calenda con la possibilità di non arrivare neanche al ballottaggio. "Letta può permettersi molte cose, ma non può permettersi di perdere Roma", rivela un altro notabile del Pd. "Checché ne dicano Calenda, Gasparri e altri, che neppure conoscono la legge, non vi è incompatibilità a che un governatore possa correre da sindaco", spiegano al Nazareno che da tempo spinge per il sì di Zingaretti.  Il timore di Zinga è però quello di di finire in mezzo alla 'macchina del fango'. Ecco perché le sue tante perplessità e la concreta possibilità di rinunciare al Campidoglio.

 

 

Dai blog