Giuseppe Conte, retroscena Dagospia: "Il 25% dei parlamentari M5s passati sottobanco con Di Battista". Conseguenze devastanti
Quello che Giuseppe Conte non può dire, lo spiffera Dagospia. Con il suo stile, irriverente e caustico. Roberto D'Agostino, fondatore e direttore del sito di gossip politico più temuto e riverito dai Palazzi romani, spara la bomba: "Mentre nei sondaggi il Movimento 5 Stelle tocca il fondo, il 20/25% dei parlamentari grillini sta aderendo sottobanco al duo Casaleggio-Di Battista". "A questo punto - chiosa Dago traendo le somme del ragionamento politico dell'ex premier - il Conte Casalino sta pensando seriamente di fondare un partito...".
Premessa: questa settimana i sondaggi non sono univoci, i 5 Stelle vengono dati in rimbalzo da qualcuno e in calo da altre rilevazioni, sempre considerando l'ex premier Conte come premier, sebbene sia una carica ancora ufficiosa e assolutamente in pectore. Su un dato però sono tutti d'accordo: la sentenza del Tribunale di Cagliari sul caso Cuccu, la consigliera sarda che ha contestato la validità degli atti del reggente politico Vito Crimi (il ricorso di Crimi è stato respinto, sancendo per legge, di fatto, la mancanza di leadership nel Movimento) è un bel guaio proprio per Conte.
"Obiettivo Berlusconi". Cosa sa Paolo Mieli: sondaggi alla mano, scenario senza precedenti | Guarda
L'ex premier, già alle prese con la grana legale con Rousseau e uno scontro con Davide Casaleggio ormai conclamato a tutti i livelli (economico, ma pure politico), dovrà mettere mano anche allo statuto per vedersi incoronato dai grillini. E non sarà una battaglia di poco conto perché la pancia del Movimento (e non solo i parlamentari ribelli di cui parla Dagospia) non sono così certi dell'indirizzo "green-progressista" deciso da Beppe Grillo. L'entusiasmo per Conte, insomma, si respira più dalle parti del Pd. E Casaleggio, puntando su Alessandro Di Battista, è già pronto ad abbracciare fronda e malpancisti vari. Ecco perché in fondo, come suggerito anche da qualche sondaggista, a Conte converrebbe puntare più sul rischio di nuova impresa, un partito a suo nome e senza passato, che sull'usato poco sicuro, l'ormai logoro e "compromesso" Movimento che delle origini porta, per ora, solo il nome.