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Roberto Speranza inchiodato dal Tar del Lazio: "Deve mostrare i verbali segreti"

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Il Tar del Lazio ha emesso una sentenza che costringe il ministero della Salute a fornire i verbali della task force formata da Roberto Speranza prima che scoppiasse l’epidemia di coronavirus in Italia. Tali verbali erano sempre rimasti custoditi nel cassetto del ministro di Leu, che però adesso sarà costretto a tirarli fuori. Tutto è partito dalla denuncia di Galeazzo Bignami: il deputato di Fdi si era visto rifiutare lo scorso 22 dicembre l’istanza di accesso civico per ottenere “i documenti nelle disponibilità del ministero della Salute e a qualsiasi titolo da essi redatti e detenuti intenti lo svolgimento delle riunioni della task force”. 

 

 

Speranza si era opposto affermando che quegli incontri erano informali e quindi non c’erano dei verbali veri e propri. A quel punto Bignani si è rivolto ai giudici e, come rivelato da Il Giornale, ha vinto su tutta la linea. Nonostante la strenua difesa del ministero, che aveva ribadito che “non esistono verbali e/o documenti inerenti le riunioni della task force, ma solo resoconti informali, con allegato l’elenco dei presenti acquisito nel corso della riunione”. Dal punto di vista sostanziale non cambia però nulla, e a pensarla così sono anche i giudici del Tar del Lazio. 

 

 

“La circostanza che la task force si sia limitata a fornire al ministro ‘aggiornamenti e considerazioni al fine delle determinazioni da assumere, non ponendo in essere atti/documenti/provvedimenti' - si legge nella sentenza - è del tutto irrilevante”. Per documento amministrativo si intende infatti “ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non, relativi ad uno specifico procedimento indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale”.

 

 

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