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Paolo Mieli e Silvio Berlusconi al Quirinale: "Il patto segreto tra Pd e Forza Italia"

 Silvio Berlusconi  

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Silvio Berlusconi al Quirinale? L'ipotesi non è campata in aria. Ad affacciarla è stato Paolo Mieli sul Corriere della Sera domenica 25 aprile quando parlando della maggioranza Ursula (Pd, M5S e FI che nel luglio 2019 sostennero la Von der Leyen), scrive: "Se Salvini entrerà in urto con Draghi, Enrico Letta otterrà che si spalanchi la via per la riconquista, nel nome di Ursula, del cuore di Berlusconi. Cui potrebbe miracolosamente toccare in sorte di essere indicato, dall'intera sinistra, come il nuovo punto di riferimento fortissimo di tutte le forze progressiste".

 

 

Un'ipotesi che secondo il Fatto quotidiano sarebbe "fantascienza pura". Eppure Mieli ne parla. L'idea è che Pd e Forza Italia spingano per un ritorno della maggioranza Ursula proprio in vista della partita sul Quirinale. Da quando è nato il governo di Mario Draghi i due partiti vanno molto d'accordo. Tanto che il segretario dem Enrico Letta aveva sottolineato in tv che "ci troviamo meglio coi ministri forzisti che con quelli dei nostri alleati". "Il Pd non ha più pregiudizi su di noi", gli ha quindi risposto Elio Vito.

E infatti Dario Franceschini e Mara Carfagna hanno collaborato bene insieme su alcuni dossier del Pnrr. Non solo. La Carfagna è in ottimi rapporti anche con il suo predecessore, Giuseppe Provenzano. E ancora: Dario Franceschini e Lorenzo Guerini nei vari Consigli dei ministri vanno in tandem con Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Anche Debora Serracchiani, capogruppo del Pd a Montecitorio, per esempio, parla spesso con il capogruppo forzista Roberto Occhiuto.

 

 

Infine non si può non osservare che Letta (che è molto legato allo zio Gianni che spesso lo consiglia) ha deciso di attaccare Matteo Salvini e farne il suo nemico. Lo ha provocato indossando la felpa di Open arms, sullo ius soli, sul ddl Zan. Salvini da parte sua ha ribadito la sua fiducia a Draghi: "Non farò questo favore alla sinistra, resto nel governo per contare". Ma appunto, è sul Quirinale che la maggioranza Ursula vuole ricompattarsi. Sul nome ancora non c'è chiarezza. L'unica certezza è che, come dice un forzista "non potremo mai votare uno dei nemici storici di Berlusconi, come Prodi". Su tutti gli altri nomi (Franceschini compreso), la trattativa è aperta.

 

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