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Roberto Speranza, il dubbio di Paolo Becchi: il protocollo sulle cure domiciliari senza consultare Sileri?

Roberto Speranza

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Roberto Speranza avrebbe fatto stilare un protocollo per le cure Covid a casa, senza parlare con Pierpaolo Sileri e tagliando fuori i medici che da tempo lavorano al documento. Nulla di ufficiale e solo interrogativi per il momento. In particolare, questo sospetto è venuto a Paolo Becchi, che su Twitter si è chiesto: “È vero che Speranza, senza consultarsi con Sileri, ha fatto stilare un suo protocollo che riassunto è ‘vigilanza attesa + Tachipirina + antinfiammatori’, tagliando fuori i medici che lavorano da più di un anno al progetto di cure per la Covid-19?”.

 

 

 

Per capire meglio la vicenda, è necessario fare un passo indietro: alcune settimane fa l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, ha vinto un ricorso al Tar del Lazio contro l'Aifa e il Ministero della salute, dimostrando che il protocollo dello Stato con Tachipirina e vigilanza attesa andava rivisto. In particolare, il Tar aveva stabilito che i medici - nel trattamento dei pazienti positivi al coronavirus - potessero “prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza”.

 

 

 

Poco dopo, però, il ministro della Salute ha impugnato l’ordinanza del Tar. E il Consiglio di Stato ha accolto il suo ricorso, ripristinando così il vecchio metodo di cura, che spesso si è rivelato inefficace. Pare, inoltre, che nel frattempo Sileri ed Aifa si stessero accordando con Grimaldi per redigere le nuove linee guida per le cure domiciliari. Adesso, invece, stando al tweet di Becchi, c’è il sospetto che si sia bloccato tutto e che Speranza abbia fatto stilare, di propria iniziativa, un suo protocollo, basato su vigilanza attesa, Tachipirina e antinfiammatori. Mettendo da parte gli esperti impegnati sul progetto.

 

 

 

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