Enrico Mentana, il retroscena: "Il sacrificio di Sergio Mattarella", perché Mario Draghi potrebbe non prendersi il Quirinale
E se Mario Draghi facesse il premier fino al termine della legislatura e intanto Sergio Mattarella decidesse di rimanere un altro anno alla guida del Quirinale? Lo scenario è stato tratteggiato da Enrico Mentana, che è stato ospite di Myrta Merlino nel salotto de L’aria che tira. Per il direttore del Tg di La7 non è così automatico che l’anno prossimo Draghi prenda il posto di Mattarella, innanzitutto perché “al Colle non può andarci da solo, ma ci vuole il voto di mille persone e quindi la strada non è in discesa, per lui come per chiunque altro”.
Ma soprattutto c’è un motivo specifico che fa propendere Mentana per la richiesta di rimandare l’elezione del nuovo presidente della Repubblica: “L’Italia farebbe bene a dire a Draghi che ci serve lì dov’è adesso. Poi c’è un problema, Mattarella scade l’anno prossimo ma il successore dovrebbe essere votato da parlamentari che per numero e rappresentanza sono diversi da quelli legittimati da una legge”. Quella approvata tramite il referendum e che di fatto è già operativa: “In qualche modo delegittima una nuova scelta da parte dei parlamentari”, ha sottolineato Mentana.
E quindi la soluzione per il direttore del Tg di La7 potrebbe essere la seguente: “Per abbinare le due necessità, ovvero andare avanti con Draghi fino a fine legislatura ed eleggere un presidente della Repubblica che può anche essere lo stesso Draghi ma nella nuova legislatura, si potrebbe chiedere a Mattarella il sacrificio di allineare l’elezione parlamentare a quella del nuovo presidente della Repubblica. Bisognerebbe convincerlo, posso capire benissimo che dica di non voler rimanere al Quirinale un minuto in più, però - ha chiosato Mentana - sarebbe la scelta costituzionalmente più logica”.