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Mario Draghi, rinviato ancora il CdM sul Recovery Plan: semi-ultimatum del M5s, i paletti della Lega

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Il Consiglio dei ministri sul Pnrr, il Recovery fund dell'Italia, è stato rimandato ancora. Probabilmente non si terrò oggi, sabato 24 aprile. Un rinvio che arriva già dopo quello di ieri, venerdì 23 aprile. Era stata anche diffusa una bozza del piano con 4 grandi riforme e 6 missioni: i progetti di riforma di fisco, giustizia, pubblica amministrazione e concorrenza e lo stop a Quota 100 dal 2022. Soprattutto il mancato  rinnovo del Superbonus fino al 2023 ha scatenato le critiche del M5S, del Pd e di Forza Italia. I grillini i più inferociti: "Per noi sarà molto difficile dire sì al Pnrr qualora non dovessero arrivare garanzie su questa estensione".

 "È pronto", però fanno sapere fonti del governo mentre sono in corso contatti con Bruxelles in vista della presentazione che è prevista per il 30 aprile. Ma è proprio il nodo Superbonus ad aver spaccato la maggioranza: M5S e Forza Italia insistono per una proroga fino al 2023, ma servirebbero le coperture. Draghi avrebbe dato una prima rassicurazione, ma l'accordo comunque non è stato trovato ancora. Sulle coperture, ha scritto Repubblica, Draghi ha detto ai grillini che, "verranno verificate annualmente a seconda del 'tiraggio'. Vale a dire quante risorse vengono spese in base ai lavori". E sarebbe arrivato anche un primo ok da Luigi Di Maio: "Molto contento che nel Pnrr ci siano oltre 10 miliardi, più 8 nel fondo investimenti", ha commentato il ministro degli Esteri. La Lega invece vorrebbe estenderlo anche a" soggetti esercenti attività d'impresa, a partire da particolari comparti in difficoltà come il settore alberghiero".

Ma sulle frizioni nel governo sul superbonus al 2023 è intervenuto l'ex premier Giuseppe Conte, capo in pectore del M5S: "Il superbonus 110% è una misura fondamentale per consentire non solo di salvaguardare il nostro Pianeta e abbattere in modo significativo le emissioni, ma anche per permettere a milioni di famiglie di risparmiare sui costi dell'energia e di rendere più sicure le proprie case sul piano antisismico". Un avvertimento a Draghi da parte del suo predecessore.

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