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Matteo Salvini, retroscena sulla crisi di governo: "Non andrà fino in fondo", la voce tra Palazzo Chigi e Quirinale

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La Lega si è astenuta: niente voto sul nuovo decreto anti-Covid. Tutta colpa di sessanta minuti, l'ora del coprifuoco che Matteo Salvini voleva spostare alle 23 e che il governo ha optato per confermare alle 22. Eppure, stando all'analisi del Giornale, dietro al diktat del Carroccio ci sarebbe altro. Con l'entrata nell'esecutivo, la Lega ha subito un brusco calo nei sondaggi. I voti persi sarebbero finiti nella saccoccia di Fratelli d'Italia, unico partito all'opposizione.

 

 

Secondo una rilevazione Swg infatti la Lega sarebbe scesa al 21,2 per cento (contro il 34,3 delle Europee 2019) mentre il partito guidato da Giorgia Meloni avrebbe toccato il 18 per cento (contro il 6,4 di due anni fa). Ed è in questa corsa alla leadership del centrodestra che - ragiona Adalberto Signore - probabilmente, sta la ragione dello strappo che si è consumato mercoledì in Consiglio dei ministri". Lo stesso Draghi - si vocifera - pare non aver preso bene la notizia.

 

 

E c'è anche chi sussurra abbia detto: "Qualcuno non ha ben chiaro qual è la posta in gioco". In realtà la posta in gioco è altissima: non è niente di meno del Quirinale. Un'altra crisi di governo, infatti, lo escluderebbe automaticamente dalla decisiva partita per la successione di Sergio Mattarella che si giocherà a inizio 2022. Motivo che fa pensare a molti che Salvini non andrà fino in fondo ripetendo quanto accaduto nel primo governo Conte. Ne è convinto anche il Partito democratico che, per arginare il centrodestra, sta lavorando a una "maggioranza Ursula" per l'elezione del prossimo capo dello Stato. Questo è dunque l'avviso che dovrebbe portare il numero uno del Carroccio ben lontano dal Papeete, là dove tutto iniziò e finì quando alla guida del Paese c'era ancora l'avvocato oggi alle prese con il Movimento 5 Stelle.

 

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