Vittorio Sgarbi sbotta alla Camera: "Il coprifuoco? Roba da comunisti balordi, malati di mente"
“Coprifuoco è una parola da comunisti balordi”. Così Vittorio Sgarbi si è espresso nel corso del suo intervento alla Camera prima del voto sul Def. Il noto critico d’arte ha approfittato del tempo a sua disposizione per manifestare la sua più totale contrarietà nei confronti dell’estensione del coprifuoco almeno fino al primo giugno, tra l’altro senza neanche concedere la proroga dalle 22 alle 23 che era stata espressamente richiesta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
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Già al termine del Consiglio dei ministri di ieri sera, Sgarbi era stato molto critico: “Il governo continua a provocare i cittadini - aveva scritto in un tweet - il coprifuoco alle 22 è una limitazione della libertà personale decisa da menti malate”. Intervenendo in un aula a Montecitorio, il noto critico d’arte è stato altrettanto duro: “Non so cosa sia un’Italia moderna e resiliente. Moderna non è per ragioni infrastrutturali, resiliente non so cosa voglia dire. Qualcuno ha inventato questa orrenda parola che viene ripetuta in modo idiota da persone che non usano la lingua italiana nell’anno di Dante”.
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“Ci sono parole inconciliabili - ha continuato il deputato del gruppo Misto - non resiliente e moderno o altre putt***te create per violentare la lingua, ma la parola ripresa e la parola coprifuoco: ripresa è una parola che indica rinascere, coprifuoco è una parola da comunisti balordi”.
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