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Claudio Borghi contro il Quirinale: "Cancellato dal decreto il termine per il coprifuoco, così rimane fino a luglio"

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"Cose da pazzi". La definisce così Claudio Borghi l'ultima brutta sorpresa apparsa nel decreto riaperture. Se dal 26 aprile verrà reintrodotta la zona gialla, dando la possibilità a qualche ristoratore di tirare un sospiro di sollievo, lo stesso non si può dire del coprifuoco. Stando al decreto legge di maggio con le misure per il contenimento dei contagi da Covid 19 appena approvato dal governo, l'obbligo di rientro nelle proprie abitazioni rimane alle 22. Una notizia che va nell'opposta direzione di quanto la Lega avrebbe chiesto. Ossia un prolungamento. Non l'ha presa bene l'economista del Carroccio che su Twitter pubblica uno stralcio dal commento che lascia ben poco spazio all'immaginazione: "Sempre peggio. A quanto pare il Quirinale ha fatto cancellare dal testo definitivo del decreto il termine del coprifuoco l'1 giugno con revisione il 15 maggio. Così formalmente il coprifuoco rimarrebbe fino a Luglio. Cose da pazzi". 

A mettere le mani avanti, dopo l'annuncio, è lo stesso Mario Draghi. Il premier ha precisato che il decreto è in vigore fino al 31 luglio, ma è possibile che l’orario del coprifuoco venga modificato già il 31 maggio. Tutto dipenderà dalla situazione epidemiologica. Insomma, gli italiani rimangono appesi al braccio di ferro tra aperturisti e rigoristi. I primi rappresentati dalla Lega e da Matteo Salvini, i secondi dal ministro della Salute Roberto Speranza.

 

Non è mancato il commento dell'unica forza all'opposizione, Fratelli d'Italia. "Quello deliberato dal Cdm non si può definire un decreto riaperture - ha tuonato Giorgia Meloni -. In particolare, la norma che prevede l'eventualità di un coprifuoco alle 22 fino al 31 di luglio è una misura folle, devastante per il sistema economica, per il turismo. Ha come logica solo quella di tenere il più a lungo dentro casa la gente". Soprattutto, è l'accusa più comune, non va di pari passo con la scienza. Gli esperti hanno ribadito che il virus in estate si diffonde meno facilmente. 

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