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Massimiliano Fedriga a capo della rivolta delle regioni: "Grave cambiare in Cdm un accordo già preso"

 Massimiliano Fedriga

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Ignorate in Consiglio dei ministri le istanze delle Regioni, Massimiliano Fedriga è furibondo e per questa ragione ha convocato in seduta straordinaria la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per oggi 22 aprile alle ore 15.30. Lo scontro è totale. Le regioni avevano chiesto fondamentalmente due cose: spostare il coprifuoco alle 23 (scelta compiuta all'unanimità) e la presenza a scuola. Tema sul quale "aver cambiato un accordo raggiunto" rappresenta "un precedente molto grave" che ha "incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni» Fedriga, governatore del Friuli e presidente della Conferenza delle Regioni.

"Dispiace che il contributo costruttivo di tutte le regioni d’Italia non sia stato accolto", sbotta Fedriga, come riporta il Corriere: "Come conferenza abbiamo dimostrato che in un momento d’emergenza si può trovare unità indipendentemente dalle appartenenze politiche presentando proposte fattibili e di equilibrio", dice il governatore del Friuli Venezia Giulia che giudica "un precedente molto grave" aver cambiato "in Consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle Regioni con i Comuni tramite Anci e con le provincie tramite Upi" sulla presenza di studenti a scuola. Gli accordi si possono cambiare ma "riconvocando chi quegli accordi li ha presi" sottolinea.

 

Anche Attilio Fontana, governatore della Lombardia, è furioso: "In Conferenza Regioni all’unanimità avevamo chiesto l’allungamento di un’ora e maggiore disponibilità sulle aperture di ristoranti e bar. Anche noi siamo delusi che le nostre richieste non siano state soddisfatte". E attacca: "Quella delle Regioni era una proposta assolutamente responsabile". Fedriga è veramente amareggiato: "È stato fatto un gran passo avanti tra i territori, forse più che a livello centrale: tutte le proposte sono condivise da Nord a Sud e da destra a sinistra". Peccato.

 

 

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