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Marco Travaglio, in prima pagina sul Fatto quotidiano la vergogna contro Matteo Salvini e lo sputazzo sugli italiani

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Gran pasticcio nella maggioranza sul decreto Covid. Mario Draghi è irritato per l'astensione della Lega, anche per come è arrivata. "Prima di entrare nella sala dove si riunisce il governo, i ministri della Lega - gli stessi che avevano appena dato l'ok informale al decreto - si assembrano in un capannello. E quando il ministro Giancarlo Giorgetti si siede al tavolo con Mario Draghi, spiega che, "sono sopraggiunte delle novità, noi ci asteniamo", così il Fatto quotidiano svela il retroscena della marcia indietro del Carroccio. Lega che, inoltre, aveva anche annunciato il no sulla mozione di sfiducia al ministro Roberto Speranza: "Certo che votiamo no, non vogliamo mettere in difficoltà il governo", aveva detto prima del consiglio dei ministri il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, per poi a  Cdm iniziato, far sapere che anche sul titolare della Salute "valutiamo l'astensione e che comunque decide Salvini". 

 

 

 

 

Un atteggiamento che ha creato non poche perplessità all'interno della maggioranza e che il Fatto quotidiano ha voluto interpretare con una prima pagina sui generis con l'accostamento di due foto: Mario Draghi in grisaglia ministeriale e Matteo Salvini in costume alle prese con un possibile mojito nell'intento di berlo. Con il titolo chiaro e senza equivoci: "Draghi ha scoperto chi è Salvini". Un affronto al leader della Lega da parte del giornale di Marco Travaglio che da sempre è su una linea ostile, se non nemica, nei confronti del leader del Carroccio. E la prima pagina di oggi, giovedì 22 aprile, ne è la palese conferma.

 

 

 

Il leader della Lega poi però ha anche telefonato a Draghi per spiegargli il no leghista: "Presidente noi abbiamo fiducia in te ma non possiamo votare la norma. Sosterremo il decreto di maggio su nuove riaperture". Immediata la risposta di Draghi: "Fatico a capire: alla cabina di regia in cui sono state scelte le misure c'era anche la Lega". Così Giancarlo Giorgetti non ha potuto far altro che annunciare l'astensione. Il numero due leghista, inoltre dopo la fine del Cdm, è stato così convocato da un Draghi furioso, mentre Salvini in diretta Facebook alzava la voce: "C'erano troppi divieti, esigiamo rispetto". Insomma nel governo c'è alta tensione.

 

 

 

 

 

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