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Coprifuoco, il Cts smentisce il governo Draghi: "Non ne abbiamo mai parlato". Lo scontro: verso la rottura

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Il CdM in cui si deciderà sul decreto-Covid è previsto per le 17. Ma intanto monta lo scontro sul coprifuoco, con le regioni e la Lega che chiedono di spostarlo alle 23, in primis per permettere il doppio turno ai ristoranti che potranno riaprire alla sera, quelli in zona gialla e con tavoli all'aperto. E lo scontro sarebbe arrivato, durissimo, anche tra Comitato tecnico scientifico e il governo stesso, insomma tra Mario Draghi e i suoi tecnici.

Secondo quanto rivela Il Tempo, gli scienziati lamentano di non essere stati consultati sull'aspetto del coprifuoco. "È sempre stata una decisione politica", lamentano fonti del Cts. Nel frattempo, Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga continuano a spingere per il cambio di almeno un'ora. E ancora, il Cts non avrebbe gradito le parole dei ministri Mariastella Gelmini e Stefano Patuanelli, secondo cui la scelta di rimanere per il momento con il coprifuoco alle 22 “è stata presa ascoltando il Cts". 

“In realtà noi del coprifuoco non abbiamo mai parlato - rivelano fonti del Cts all'agenzia di stampa Agi - è sempre stata una valutazione politica, non ci è mai stata sottoposta alcuna istanza in tal senso". Insomma, una secca smentita. 

In mattinata, a Rtl 102.5, la Gelmini aveva affermato: "Il coprifuoco evoca brutte cose e non vediamo l’ora tutti noi di allungare l’orario e di poterlo poi abolire, ma tutto si tiene in una gradualità e in una progressività. Noi abbiamo proposto alle 22 perché abbiamo ascoltato il Cts e perché questo ritorno a regole normali deve essere graduale per evitare impennate del virus”. E ancora, il ministro forzista aveva aggiunto: "È chiaro che da parte del Governo c’è fiducia che i comportamenti corretti delle persone ci porteranno a passare gradualmente dalle 22 alle 23 e alle 24 per poi togliere del tutto il coprifuoco. Quando? Credo che ci debba essere una gradualità, su questo non c’è il partito delle aperture e il partito delle chiusure, dobbiamo essere tutti insieme contro il virus. Non c’è un pezzo di politica contro l’altro, c’è un mondo intero in lotta contro il Covid. Siccome il Covid c’è, rimane e circola, dobbiamo fare grandissima attenzione. Poi queste scelte non competono a me ma al Consiglio dei ministri e ci confronteremo, ma c’è volontà di allentare le misure gradualmente senza permettere al virus di ripartire". Ora, in vista del CdM, resta da capire cosa accadrà: Mario Draghi starà con i suoi ministri oppure col Cts e Roberto Speranza?

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