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M5s, lo sfogo di Luigi Di Maio con i fedelissimi: "Giuseppe Conte? Non parla più nemmeno con Rocco Casalino"

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“Io per ora non voglio intervenire perché sennò ricomincia la solita litania per cui io saboterei Giuseppe”. Così Luigi Di Maio sulla possibile rivalità nei confronti di Conte. “Perché qui il problema è che, mentre attendiamo di capire cosa vuole fare Giuseppe, è il Movimento che perde la bussola”, ha esclamato secondo il Foglio il ministro degli Esteri, sulla decisione di Conte di guidare i Cinque Stelle. “Neanche con Rocco Casalino ormai parla più”, ha detto ai suoi fedelissimi in queste settimane di attesa per vedere come e chi deve guidare i grillini.

 

 

 

 

Intanto l'ex premier è tornato in cattedra con gli studenti dell’Università di Firenze, ed è sembrato l’indizio di un ripensamento, "un mezzo passo indietro su quel percorso accidentato che dovrebbe portare l’ex premier ad assumere la guida del M5s", scrive il quotidiano diretto da Claudio Cerasa. Ma cosa accadrebbe se Conte ci ripensasse? Potrebbe intervenire Beppe Grillo, alle prese però con gli avvocati del figlio, accusato di stupro e difeso dal padre in un video che ha scatenato tante polemiche (“Non è vero che c’è stato lo stupro, perché una persona che viene stuprata al mattino, al pomeriggio va in kitesurf e fa la denuncia otto giorni dopo, è strano”), ha detto l'ex comico.

 

 

 

 

Di Maio, nel frattempo, cerca di andare avanti ed è volato a Washington per discutere di strategie militari con Antony Blinken, pur dando indicazioni ai suoi: “Per le amministrative dobbiamo forzare sull’alleanza col Pd ovunque possibile”. Si cerca definitivamente l'accordo tra Pd e M5s. Enrico Letta aspettava una mossa da Giuseppe Conte che non è arrivata. Anzi l'ex premier, nel frattempo, latita. E Luigi Di Maio lascia intendere alla sua cerchia di fedelissimi che resisterà ancora poche settimane, prima di tornare a dire la sua.

 

 

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