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Nunzia De Girolamo e Boccia, "amore clandestino". La reazione di Silvio Berlusconi quando l'ha saputo: "Solo una cosa"

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Nunzia De Girolamo e Francesco Boccia. Lui del Pd, lei ex deputata di centrodestra. Sono la coppia bipartisan della politica. In una intervista a Tomaso Labate per il Corriere della Sera l’ex ministro per gli affari regionali e la conduttrice parlano del loro "amore clandestino". E rivelano una serie di curiosi dettagli sulla loro relazione. 

Per esempio, il loro primo incontro, avvenuto nel 2009 a margine di un convegno sul caos spazzatura all’università di Napoli. Lui che fa “l’uomo” e tenta di “difenderla” dalla platea di centrosinistra; e lei che fa la donna durissima e dice “mi difendo da sola”. Da qui nasce l'amore che si alimenta inizialmente grazie a uno scambio di email molto fitto. Finché poi Francesco Boccia la invita a pranzo: "Dura meno della cena ed è meno compromettente”.

 

 

E da qui comincia questo amore clandestino. Fanno un viaggio in Libano con la macchina a noleggio dove i due si spingono fino al confine “presidiato dagli Hezbollah” perché “laggiù non ci conosceva nessuno”. Non volevano rivelare a nessuno il loro fidanzamento anche perché è l’epoca dello scontro durissimo tra sinistra e Silvio Berlusconi. Siamo nel 2009, Boccia vive in gran segreto a casa della De Girolamo: “Quando uno dei due riceveva una telefonata di lavoro andava a parlare in un’altra stanza. La politica doveva rimanere fuori dal rapporto, altrimenti sarebbe finita male e subito”.

 

 

Poi però, stanchi di nascondersi, i due decidono di raccontare tutto al Cavaliere. E così, durante un aperitivo dopo la presentazione del libro di Bruno Vespa, la coppia si rivela. Racconta Boccia: “Lui mi chiede perché lo attacchiamo così tanto e io parlo dieci minuti contestandogli punto per punto la sua politica economica. Nunzia era pallida in volto, temeva mi cacciasse di casa. E invece che cosa fa? Mi ascolta senza interrompermi e poi mi dice 'be’, quanto la capisco…'. Praticamente (sorride, ndr ) dava la colpa di quei provvedimenti a Giulio Tremonti”. Poi Silvio dà la sua benedizione: "Va bene, basta che ti tratti come una regina”.

 

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