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Matteo Renzi, cosa sa su Giuseppe Conte: "Non mi stupirei se rinunciasse". Pd e M5s, disastro politico?

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"Sbaglia chi lascia a Salvini questa bandiera: dobbiamo intestarcela noi riformisti": questo il pensiero di Matteo Renzi sulla decisione del governo di allentare le restrizioni e permettere più aperture a partire dal 26 aprile. Secondo il leader di Italia Viva, intervistato da La Repubblica, "non è l’influenza della Lega, è la leadership di Draghi a fare la differenza". E ancora: "Con Draghi è cambiata l’immagine dell’Italia nel mondo e abbiamo svoltato su vaccini e riaperture". 

 

 

 

Parlando, poi, di un eventuale centrosinistra allargato con Pd, M5s e Italia Viva, il senatore di Rignano ha spiegato: "Noi dentro, i Cinque Stelle no". Stando al suo parere, l'esperienza dei grillini è finita e l'ex premier presto li abbandonerà: "Dubito che Conte – che si definisce equidistante da destra e sinistra – accetti di guidare il Movimento. Non mi stupirei se alla fine rinunciasse: troppe tensioni a cominciare dalla rissa sul terzo mandato". Per Renzi, Conte dovrebbe provare a "fare qualcosa da solo". 

 

 

 

Incalzato anche sulle sue tanto discusse conferenze in Arabia Saudita col principe Bin Salman, Matteo Renzi non si è detto affatto pentito: "Ma pentirsi di cosa? Uno si pente dei crimini. O, se cattolico, dei peccati. La mia attività internazionale non è un crimine, né un peccato. Lavoro rispettando le leggi e pagando le tasse in Italia, non spaccio ventilatori o mascherine". Il leader di Italia Viva ha spiegato di non vederci alcun  conflitto di interessi: "Si tratta di un’attività che svolgono anche altri ex premier italiani e stranieri. Essere stimato oltre confine non è un crimine. Rispetto le leggi che ci sono, se cambieranno ne prenderò atto". 

 

 

 

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