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Roberto Speranza a Mezz'ora in più: "Non si utilizzi la pandemia come una clava, che crea odio"

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"Non buttiamo questa materia nella polemica politica come una clava, che crea odio, un linguaggio violento e una frattura nel Paese". Roberto Speranza, ospite a Mezz'ora in più di Lucia Annunziata su Rai3, nella puntata del 18 aprile, attacca senza nominarlo Matteo Salvini con il quale si è scontrato in questi giorni sulle riaperture. 

"Possiamo permetterci di fare alcune riaperture a maggio: spazi all'aperto e la scuola. Ci stiamo assumendo un po' di rischio, un rischio ragionato, come ha detto Draghi, non folle", precisa il ministro della Salute. "A costo di sembrare noioso, con le riaperture dovremmo usare molta attenzione usando le mascherine, rispettando le distanze ed evitando gli assembramenti". E ancora: "Abbiamo bisogno di una mano di tutti e l'aumento delle vaccinazioni ci consentirà di andare avanti con maggiore facilità", ha aggiunto.

"In questa fase dobbiamo tenere insieme due parole: fiducia e prudenza. Siamo entrati in una fase diversa grazie alla campagna vaccinale: sono stati somministrati in 3 giorni un milione di dosi di vaccino, raggiunta quota di 15 milioni totali", spiega il ministro della Salute. "Siamo nelle condizioni di costruire una road map con un passo alla volta, con un compromesso e con equilibrio. I dati ci parlano di una fase diversa, ma non ci sarà una fase 'x' dove tutte le misure scompariranno". 

Quanto alle parole di Giancarlo Giorgetti, che gli avrebbe detto "tu chi rappresenti?", Speranza chiarisce: "Una ricostruzione falsa, il ministro non ha mai usato quella frase". "Io comunque rappresento le persone che credono nella sanità pubblica", ha aggiunto.

 

 

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