Nicola Zingaretti, sondaggio riservato nel Pd: sindaco di Roma, davanti a tutti
Secondo due sondaggi riservati commissionati nell'ultimo mese e mezzo dai due segretari del Partito democratico, il candidato del centrosinistra con maggiori probabilità di vincere le prossime elezioni amministrative del 10 ottobre, quella di Roma, è Nicola Zingaretti. Al secondo turno il governatore del Lazio, rivela La Stampa, batterebbe tutti: Bertolaso, Calenda, Raggi. Peccato che Zingaretti abbia più volte detto pubblicamente e privatamente, che non ha alcuna intenzione di correre per il Campidoglio.
Un bel guaio per il nuovo segretario del Pd Enrico Letta, che sa di avere la carta vincente ma di non poterla usare. Anche perché gli avversari non sono da sottovalutare. Guido Bertolaso, più volte indicato come possibile candidato del centrodestra, nei sondaggi si dimostra più competitivo del previsto: nelle intenzioni di voto rilevate dalla Ipsos, avrebbe la meglio nel caso in cui dovesse vedersela con l'ex ministro dell'Economia del Pd Roberto Gualtieri, romano, che non ha escluso la possibilità di correre.
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E non va sottovalutata Virginia Raggi, sindaca uscente, che pur essendo considerata "molto negativamente" da due terzi degli elettori romani sondati, mantiene però un cospicuo pacchetto di consensi, un 20-25 per cento di elettori disponibili a votarla che rappresenta un "blocco" destinato a pesare nella contesa. Soprattutto perché Virginia Raggi ha resistito a tutte le pressioni per indurla a ritirarsi. Pressioni dal Pd e soprattutto dai vertici Cinque stelle e dalle romane che non la amano: Roberta Lombardi e Paola Taverna.
Tutti sperano nel Partito democratico che Zinga ci ripensi visto che l'ex segretario è piuttosto imprevedibile. Chi lo conosce giura che ci possa essere qualche possibilità per una sua corsa a Roma. Ma a due condizioni: un accordo con Carlo Calenda che potrebbe fare un passo di lato anche se dice: "Io non mi ritiro davanti a nessuno. Ho lavorato troppo per buttare a mare tutto". E la "disarticolazione" dei 5 stelle. Qualcuno potrebbe infatti invitare la Raggi a non presentarsi nel caso in cui ci si accordasse su un candidato della coalizione Pd-Cinque stelle.