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Non è l'Arena, Massimo Giletti incastra Speranza: "Ecco i messaggi tra Ranieri Guerra e Brusaferro". Il ministro si deve dimettere?

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"Sono stato brutale con gli scemi del documento di Venezia". Massimo Giletti a Non è l'arena su La7 manda in onda i messaggi scambiati tra Ranieri Guerra, vicedirettore vicario dell'Oms, e Silvio Brusaferro, ex capo dell'Iss oggi membro del Cts. Lo "scemo di Venezia" è Francesco Zambon, "colpevole" di aver redatto un report sulla gestione del coronavirus in Italia per conto dell'Oms che avrebbe messo in grave imbarazzo il governo Conte 2. Ranieri Guerra si sarebbe adoperato per far rimuovere il report e "censurare" il caso, come lui stesso conferma a Brusaferro, e per questo ora è sotto indagine. 

 

 

 

 

"Ho mandato scuse profuse al ministro - scrive Ranieri Guerra, riferendosi al ministro della Salute Roberto Speranza -, alla fine sono andato su Tedros (il capo dell'Oms, ndr) e fatto ritirare il documento. Spero anche di far cadere un paio di incorreggibili teste". Giletti, che insieme a Report ha dato conto dello scandalo fin dalla prima ora, tuona: "Zambon ha più dignità di tutti voi che non venite qui, se n'è andato da solo". In un altro passaggio, Guerra scrive: "Dovremmo anche vedere cosa fare coi miei scemi di Venezia. Come sai ho fatto ritirare quel maledetto rapporto". Risposta di Brusaferro: "Sul testo dell'Oms sono anche d'accordo di rivederlo assieme". "Con quale titolo mette mano al testo dell'Oms un italiano, anche se presidente dell'Iss? L'Oms è un organo terzo, super partes", nota Giletti.

 

 

 

 

Poi arriva la bomba politica. "Vedo Zaccardi alle 19. Vuoi che inizia a parlargli dell'ipotesi di revisione del rapporto dei somarelli di Venezia? Poi ci mettiamo d'accorso sul come?", chiede Guerra a Brusaferro. "Certo, va bene", risponde Brusaferro. Zaccardi è Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto del ministro della Salute Speranza. Il coinvolgimento delle istituzioni, dunque, arriva fino al Ministero, come conferma poi Guerra: "CDG (capo di gabinetto, ndr) dice di vedere se riusciamo a farlo cadere nel nulla (il report, ndr). Se entro lunedì nessuno ne parla vuole farlo morire. Altrimenti lo riprendiamo insieme". Stando così le cose, o Zaccardi ha agito "privatamente", tenendo all'oscuro di tutto Speranza, e in quel caso il ministro dovrebbe farlo dimettere. Oppure Speranza era a conoscenza della "patata bollente", e allora sarebbe lui a doversi dimettere.

 

 

 

 

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