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Giorgia Meloni a Libero: "Cancellare il cashback, quei 5 miliardi vadano agli imprenditori"

Giorgia Meloni

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Il terzo sostantivo della nostra Costituzione è "lavoro", non solo come elemento di progresso di una società ma soprattutto come condizione indispensabile di raggiungimento di dignità e salute. Non c'è salute senza lavoro: è un principio che spesso la politica dimentica ma da cui la nostra Nazione non può prescindere se vuole tentare di superare una pandemia che ha devastato quasi tutti i settori produttivi. Ci chiediamo: come può il cashback fronteggiare il disastro del calo di fatturato complessivo di circa 423 miliardi di euro nel 2020? Come può la lotteria degli scontrini fermare l'emorragia di quasi un milione di posti di lavoro persi nell'ultimo anno, come certificato dall'Istat? La risposta è semplice: non può.

 

 

E non può nemmeno risolvere il problema dell'evasione fiscale, come del resto confermato dalla BCE lo scorso 14 dicembre 2020 all'allora ministro dell'Economia Gualtieri. In questo momento drammatico ogni risorsa disponibile deve essere utilizzata per garantire la continuità aziendale e salvare i posti di lavoro. Non è più tollerabile buttare via soldi in provvedimenti ideologici e che non servono a nulla.

Oggi arriva in Senato la mozione di Fratelli d'Italia, sottoscritta anche da tutto il centrodestra, per sospendere il cashback e destinare la somma stanziata per questa misura, pari a circa 5 miliardi di euro, per sostenere il tessuto produttivo e dare respiro alle categorie economiche maggiormente colpite dalle restrizioni e dalle chiusure del Governo.

 

 

Avevamo chiesto di discutere questa proposta prima che il Consiglio dei ministri approvasse il decreto sostegni, ma non ci è stato consentito. Abbiamo scritto direttamente al Presidente Draghi e, anche se nella conferenza stampa del primo provvedimento economico di questo Esecutivo non se n'è fatto accenno, siamo convinti che una persona seria come lui nutra nei confronti del cashback forte perplessità.

In questi giorni è stato chiesto agli italiani di fare nuovi e duri sacrifici. Le chiusure di Pasqua hanno inferto un altro colpo a tanti comparti, dalla ristorazione al commercio, senza dimenticare il turismo. Ma la somma stanziata per i ristori è rimasta drammaticamente la stessa, 11 miliardi, e al momento non c'è traccia di nuovi indennizzi. Una cifra assolutamente insufficiente per scongiurare il fallimento di centinaia di migliaia di attività. Oggi in Senato ci sarà un voto e tutte le forze politiche si assumeranno davanti agli italiani una responsabilità precisa. FdI farà la sua parte, anche dall'opposizione, e confido che l'intero Parlamento sostenga questa proposta di buon senso.

 

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