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DiMartedì, Roberto Speranza contro Salvini: "Polemiche senza senso. Guardi Francia e Germania"

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Il problema di Roberto Speranza, forse, è che crede a quel che dice. Non è un problema, dite voi? Forse no, perché se il ministro della Salute è accecato dalla fiducia in se stesso al tempo della pandemia, difficilmente le cose potrebbero andare meglio. E questa estrema fiducia nella richiesta del chiudere tutto sempre e comunque emerge in modo inquietante nel corso della puntata di DiMartedì in onda su La7 martedì 6 aprile, laddove Speranza era ospite in collegamento.

 

Contestatissimo da Matteo Salvini, che ne contesta le ricette, Giovanni Floris chiede a Speranza se si sente al centro di un attacco politico. E l'esponente di LeU, come un disco rotto, risponde: "Guardi io ho giurato sulla Costituzione, l'articolo 32 è chiarissimo: indica il diritto alla Salute come un diritto fondamentale e a quello devo rispondere". Parole già ripetute in una recente intervista al Corriere della Sera: insomma, in base a quel giuramento lui avrebbe ragione a chiudere tutto. A prescindere. 

 

Dunque, Speranza riprende rivolgendosi a Salvini: "Sbaglia chi fa politica sull'epidemia, dovremmo unire l'Italia e unire gli italiani per fare quest'ultimo sforzo. Non manca tanto, la campagna di vaccinazione presto darà risultati positivi e saremo in grado di programmare un futuro diverso per il nostro Paese". Già: "Non manca tanto", disse Speranza così come ormai ripete da un anno. "Non manca tanto" ma i vaccini stentano e i molteplici lockwdon dell'ultimo anno (abbondante) dimostrano che la ricetta non funziona: si pensi al numero di contagi, si pensi al record di morti, si pensi agli imprenditori che fanno la fame. 

"Io sono il primo a volerlo, in questi mesi mi sono battuto esattamente per questo - riprende il ministro della Salute -. Allora dico, non dividiamo l'Italia, non serve, non proviamo a prendere voti sull'epidemia perché non porta da nessuna parte e fa solo male. Io continuerò sempre su questa linea senza polemiche su nessuno".

 

A quel punto, addirittura Floris fa notare a Speranza come "la sua risposta darà forse ancor maggior vigore a Salvini nel chiedere le sue dimissioni, perché il leghista ha detto che con lei non si riesce a ragionare perché pensa che solo chiudendo si possa salvare il Paese". E Speranza, in effetti, quello ha fatto: possibilità di discutere? Zero: chiudere tutto, punto e stop. Tanto che il ministro risponde a Floris: "Sono argomenti senza alcun senso", quelli di Salvini ovviamente.

E ancora: "È rosso Emmanuel Marcon? Non è di sinistra, guida un Paese come la Francia e ha deciso quattro settimane di lockdown duro. È forse rossa la Merkel, che ha deciso misure molto più dure per la Germania negli ultimi mesi? Io a queste polemiche non ci voglio stare, ho giurato sulla Costituzione. L'Italia deve essere all'altezza in questi mesi che mancano per vedere finalmente una fase veramente diversa", conclude ribadendo per l'ennesima volta che "ho giurato sulla Costituzione". Si fa però notare al signor Speranza che Francia e Germania hanno sì preso negli ultimi mesi misure anche dure, ma queste misure non durano da un anno. Come in Italia.

 

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