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Coronavirus, anche le regioni in pressing su Draghi: "Riaprire dal 20 aprile", convocata la cabina di regia

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Cresce il malumore contro le chiusure imposte da Mario Draghi e dal governo. E ora, al coro di proteste aperto da Matteo Salvini e dalla Lega, si aggiungono anche le Regioni, che chiedono di "valutare le riaperture dal 20 aprile". Enti locali, insomma, in pressing sul premier: migliorano i dati e ne consegue una logica richiesta, compresa quella di riaprire le palestre. "Fornire prospettive a quei settori chiusi valutando aperture subito dopo il 20 aprile, nel caso di un miglioramento dei dati epidemiologici, per poi permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo come le palestre": questa la sintesi della posizione delle Regioni in vista dell'incontro col premier che si terrà giovedì, incontro che riguarderà anche i fondi del Recovery che finiranno agli Enti locali.

Nel frattempo si apprende che già la prossima settimana potrebbe essere convocata la cabina di regia del governo, chiamata a valutare la programmazioni di possibili riaperture di alcune attività dal 20 aprile in poi, ovviamente in base al possibile e auspicabile miglioramento dei dati epidemiologici. Secondo quanto fatto trapelare da fonti di governo, il provvedimento dovrebbe essere contenuto in una delibera che dovrà però essere approvata dal Consiglio dei ministri. Anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha caldeggiato l'ipotesi, poiché "i numeri della pandemia migliorano e con le vaccinazioni dovremmo ormai essere all'ultimo miglio". 

E ancora, nel corso di una diretta Facebook, Sileri ha sottolineato: "I numeri tendono a migliorare e grazie alla vaccinazione siamo davvero all'ultimo miglio". E ancora: "A maggio  molte regioni saranno gialle e qualcuna sarà bianca". Il grillino ha poi aggiunto che "a quattro settimane  vediamo che i vaccini hanno il loro pieno effetto immunizzante. Dalla metà di aprile - ha rimarcato - dovremmo vedere un progressivo calo dei ricoveri, e dalla metà di maggio potremmo vedere ciò che ha visto in questi giorni la Gran Bretagna, ovvero un numero di morti vicino a zero", ha concluso Sileri.

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