Pd, addio? Enrico Letta vuole cambiare nome al partito: l'ipotesi "Democratici"
Sembra essere diventata una sindrome la tendenza del Partito democratico a cambiare nome. E così il Pd, che già Nicola Zingaretti voleva ribattezzare, potrebbe ancora una volta mutare pelle con il nuovo segretario Enrico Letta. Sembra che adesso l’intenzione dei dem sia quella di chiamarsi “democratici”. “A quanto pare Dario Franceschini lo ha già proposto a Enrico Letta”, si legge sul Foglio.
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Lo stesso Letta, tra l’altro, dopo essersi insediato aveva detto: “Non c’è bisogno di un nuovo segretario ma di un nuovo Pd”. Il desiderio di cambiare nome ha sempre ossessionato il grande partito della sinistra italiana. Basti pensare che la forza politica è stata rinominata ben quattro volte: nel 1991 si passò dal Partito comunista italiano (Pci) al Partito democratico della sinistra (Pds) e poi neanche dieci anni dopo con Massimo D’Alema nacquero i Ds, i democratici di sinistra. Infine “la botanica, anzi floreale, Margherita, che per innesto agronomico sulla Quercia fece venire fuori un Ulivo che poi rinsecchì per rinascere Partito democratico”, continua il Foglio.
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Intanto il nuovo segretario del Pd Letta sembra avere anche lui la stessa esigenza: il cambiamento. Che non è detto debba essere profondo a ogni costo. Può essere estetico o anche solo simbolico. Già Zingaretti l’anno scorso disse: “Vorrei cambiare la sede del Pd. Dobbiamo aprire una nuova e bella sede con una libreria al piano terra”. Peccato, però, che non abbia fatto in tempo. Prima ci sono state le dimissioni.