Gianluigi Paragone a valanga contro Orlando e Speranza: "Riaprire o esplode tutto"
Non solo incompetenza: la cattiva gestione della pandemia e della campagna vaccinale in Italia sarebbe dovuta anche a una “comunicazione viziata”, come scrive Gianluigi Paragone sul Tempo. “Una comunicazione per cui è vietato porre dubbi: è stato così con le mascherine (e oggi diverse procure indagano su strani giri di denaro); è stato così sull’assenza di un piano pandemico aggiornato; è stato così quando si ponevano domande sulla bolla creata dallo stato di emergenza e sulla conseguente amministrativizzazione della questione”, ha continuato l’ex grillino e giornalista.
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Paragone, a capo del partito ItalExit, ha anche affrontato il tema delle riaperture, dicendo che sono indispensabili in questo momento. Anche se in molti avrebbero il dito puntato contro chi solleva questo problema, che passa per irresponsabile e insensibile. “’Dobbiamo vaccinare’ è l’unica risposta che sanno dare. Bene, questa risposta andrebbe però incartata e rispedita ai mittenti, i quali sono responsabili della persistenza del problema”, ha spiegato Gianluigi Paragone.
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Secondo l’ex pentastellato, la responsabilità, in questo caso, è di chi ha trattato con le Big Pharma, di chi doveva preoccuparsi dell’organizzazione dei centri e di chi doveva occuparsi dell’approvvigionamento per tempo di siringhe, aghi e del materiale necessario. “A giugno sempre più italiani saranno al verde, ma non è un problema del sinistro Speranza – ha sottolineato Paragone -. Riaprire è indispensabile per non morire di disperazione, quindi se il governo non ha i soldi la smetta con le chiusure”.
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