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Matteo Salvini, il compromesso con Mario Draghi sulle riaperture: ecco quando possono scattare

 Matteo Salvini  

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Mario Draghi e Matteo Salvini hanno trovato un compromesso sulle misure restrittive per la pandemia. Le prossime decisioni del governo sul contemimento segneranno un cambio di passo, alla luce anche di un maggior numero di vaccini e dell'arrivo della bella stagione. In vista del decreto Sostegno bis, rivela la Stampa in un retroscena, il presidente del Consiglio sta valutando la proposta di Mariastella Gelmini, ministro degli Affari regionali, portata avanti dal leghista Giancarlo Giorgetti, di attivare ristori selettivi.

 

 

 

 

 

 

Una formula tutta nuova quella che riguarda i rimborsi che dovranno accompagnare le chiusure in zona rossa e arancione. Quindi, non più soldi a pioggia ma differenziati, diretti a chi ne avrà più bisogno perché costretto ad altri sacrifici. In sostanza, in zona arancione saranno privilegiati bar, ristoranti, palestre, piscine, tutte attività che dovranno restare chiuse a differenza dei negozi, che invece resteranno aperti se il colore resterà quello.

In questo senso si renderà necessario un nuovo scostamento di bilancio e si parla di una cifra che sarà tra i 20 e i 30 miliardi di deficit. La Lega vuole che una buona parte vada a partite Iva e autonomi, maggiormente colpiti dalla crisi. La richiesta di autorizzazione al Parlamento dovrebbe arrivare per metà aprile, contestualmente al Documento di economia e finanza (Def).  Draghi sarebbe pronto a concedere una mediazione da un lato per superare il pressing di Salvini sulle aperture e, dall'altro, non scontentare i più rigoristi che vorrebbero invece mantenere misure rigide fino a maggio. 

 

 

Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera e tra i promotori del compromesso che ha placato Salvini, parla di un provvedimento che potrebbe contenere una sorta di "tagliando" sulle chiusure delle zone rosse e arancioni. In pratica, nel caso in cui i numeri dei contagi lo permettessero, si potrebbe alleggerire le misure restrittive con delle riaperture mirante e prudenti, una specie di "zona gialla rafforzata", che consentirebbe ai ristoranti e ai bar di restare aperti solo per il pranzo o per la colazione. E il leader della Lega esulta.

 

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