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Claudio Borghi attacca: "Altre chiusure? La Lega deve votare contro. Mario Draghi prenda decisioni politiche"

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Nell'aspro dibattito sulle riaperture tra Matteo Salvini e Mario Draghi, si inserisce a gamba tesissima Claudio Borghi. Il leghista, intervistato da Repubblica, va dritto al punto. Quando gli chiedono se il Carroccio dovrebbe votare contro il decreto che non prevede aperture neppure nelle regioni sotto controllo per tutto aprile (ipotesi assai concreta), Borghi risponde senza indugi: "Credo proprio di sì". Intende forse mettere in difficoltà il premier? "Mi piacerebbe che ci fosse una approfondita discussione su decisioni che toccano la vita di milioni di italiani. Invece è tutto demandato ai tecnici, nelle cui cabine di regia non si raggiunge nemmeno l'unanimità", picchia duro il leghista.

 

E ancora, Borghi aggiunge: "Vorrei che la decisione fosse politica. I numeri alla base delle decisioni non sono univoci. I cittadini hanno eletto me come loro rappresentante, e quindi provvedimenti così rilevanti devono passare attraverso il Parlamento", rimarca chiedendo una vera discontinuità rispetto al metodo inaugurato da Giuseppe Conte. Quando gli chiedono se "contesta l'indice Rt", il leghista replica secco: "Non lo contesto solo io. Abbiamo invitato degli esperti ad una conferenza sulla pagina Facebook di Armando Siri. Il professor Antonello Maruotti, ordinario di statistica a Roma, contesta il metodo di calcolo. Perché non trova ascolto? Vedo che nei talk spopola Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe, che è un noto gastroenterologo. Nulla contro la categoria, che anzi mi cura la mia ernia iatale, ma perché devono parlare solo i chiusuristi?", si interroga polemico.

 

Borghi, su Twitter, era stato ancora più esplicito. In un cinguettio di fuoco aveva scritto: "Mi sono rotto le palle della cabina di regia. Che ca*** vuol dire che la cabina di regia ha deciso? Poi la gente giustamente viene a chiedere conto a me". Repubblica gli ricorda il tweet e Borghi, laconico: "Confermo". Insomma, è deluso da Draghi: "No, però aveva esordito ribadendo la centralità delle Camere. Invece per ora fa ancora un po' come Conte. Ci sono studi secondo i quali non è vero che i ristoranti aperti producono più contagi. Sarebbe bello poterne discutere", conclude il leghista.

 

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