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Matteo Salvini e Roberto Speranza, botta e risposta sulle riaperture: "Bisogna tornare al lavoro", "Priorità la campagna vaccinale"

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Non si placa il botta e risposta sulle riaperture durante l'emergenza coronavirus. Se infatti Matteo Salvini chiede, in totale sicurezza, un ritorno alla normalità dopo il 7 aprile. Il governo la pensa diversamente. Accantonato lo scambio di opinioni con Mario Draghi, il leader della Lega si imbatte nuovamente in Roberto Speranza. "Oggi è il 27 marzo. Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me sì. Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il "sostegno" più utile e importante, è tornare al lavoro", cinguetta ribadendo la posizione condivisa dal centrodestra.

Ma il ministro della Salute non cede all'incessante pressing di chi non vuole vedere fallire l'Italia intera. "Siamo a 250mila iniezioni in 24 ore e dobbiamo fare ogni sforzo per arrivare a mezzo milione di somministrazioni. Lavorando uniti ce la faremo - scrive a sua volta Speranza su Facebook - Questa mattina a Latina ho ringraziato i carabinieri Nas - Nucleo tutela della salute - che nei giorni scorsi sono prontamente intervenuti con i controlli sugli stoccaggi dei vaccini. La campagna vaccinale è la priorità del Paese". 

Stando alle ultime indiscrezioni sul "dopo-Pasqua" ad avere la meglio sono ancora una volta i rigoristi. Da quanto emerso sulle colonne del Corriere della Sera tutte le regioni finiranno in zona arancione o rossa, dicendo addio per un intero mese alla zona gialla. Con l'aggiunta che il ponte del 25 aprile e quello del 1° maggio saranno completamente "blindati" per tutti. Una misura, questa, che metterebbe però a repentaglio tutte le attività economiche, costrette ancora una volta a rimanere chiuse e a vedere sfumare i propri risparmi.

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