Matteo Salvini, indiscrezioni: diserzione dei ministri e no alle chiusure, scontro con Mario Draghi su aprile "serrato"
Il primo scontro tra Matteo Salvini e Mario Draghi è sulle chiusure ad aprile. Scontro che si è consumato ieri, venerdì 26 marzo, prima polemica aperta dal leader della Lega con il premier. Dopo le parole di Roberto Speranza e Dario Franceschini, che di fatto hanno anticipato un'Italia chiusa anche per tutto aprile, Salvini ha infatti aperto il fuoco: "È impensabile chiudere fino al 30 aprile". Poche parole, ma chiarissime. Decise. Un pensiero che intercetta quello di milioni di italiani, esasperati o ridotti sul lastrico.
Ma Draghi ha replicato a sua volta in modo netto: "Le aperture e le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai contagi". Un chiaro riferimento a Salvini. E ancora, il premier ha aggiunto: "Sono un economista, leggo i numeri. E vi dico che l'economia non riparte se riapriamo bar e ristoranti, ma nel frattempo incrociamo una terza ondata, riparte solo se facciamo i vaccini". Da lì, lo scontro è cresciuto di intensità, con Giancarlo Giorgetti che tentava di mediare tra il leader del suo partito e il presidente del Consiglio. Ma la Lega, successivamente, ha fatto trapelare una posizione chiarissima, per una seconda volta: "Non potete chiederci di approvare gli stessi provvedimenti chiusuristi del Conte bis".
E, insomma, ora la frizione è palese. E le conseguenze potrebbero essere pesanti. Secondo quanto trapela e riporta Repubblica, "se il governo dovesse varare un decreto che chiude tutto fino al 30 aprile, la Lega non lo voterebbe". Questa la linea, estrema, a cui Salvini starebbe pensando. E, nel caso, sarebbe un nuovo Aventino: una plateale diserzione dei ministri leghisti dal Consiglio chiamato ad approvare il testo. La trattativa, nel frattempo, continua. Potrebbe essere trovato un punto di mediazione, ossia un provvedimento che stabilisca chiusure che non vadano oltre il 18 aprile. "Non è possibile decidere adesso una chiusura per tutto aprile, indipendentemente da cosa accadrà nel frattempo", tuona Salvini.