Alessandro Sallusti contro Laura Boldrini: "Possibile strapazzare e non pagare le donne se impegnate per una di sinistra"
Le accuse di non pagare la liquidazione della colf e trattare male il personale domestico femminile da parte dell'ex presidente della Camera Laura Boldrini, sono al centro del fondo in prima pagina di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale. Per Sallusti, "sarebbe banale dire: eccola la signora, prototipo di chi predica bene e razzola male e ben fotografa l'ipocrisia che sta alle radici della sinistra radical chic, ma oggi scopriamo che se le donne se sono alle dipendenze di una donna impegnata a sinistra si possono strapazzare come meglio si crede, e pure non pagarle", scrive Sallusti.
Il direttore del Giornale, inoltre, afferma che, "nessuno mi toglie dalla testa che i peggiori ostacoli all'emancipazione delle donne siano le donne stesse, e che più sono di successo, più superano gli uomini in cinismo, arroganza e ipocrisia. La favola della Boldrini scudo umano della sua specie si infrange miseramente su una colf, due collaboratrici e una giornalista donna, la Lucarelli (autrice dell'articolo che ha scatenato la polemica, ndr)
Sallusti continua nella sua analisi impietosa che mette spalle al muro l'ex presidente della Camera e anche le ipocrisie della sinistra: "Nelle prossime ore vedremo se, quanto e da chi questa storia verrà raccontata e discussa. E soprattutto vedremo da che parte si schiererà la sinistra delle donne che se fosse toccato alla Meloni oggi saremmo invasi di dichiarazioni sdegnate", ha spiegato il direttore del Giornale.
Tra le accuse fatte alla Boldrini, e pubblicate dal Fatto Quotidiano, c'è la testimonianza di Lilia, collaboratrice domestica moldava che "si è dovuta rivolgere a un patronato della Capitale perché la sua datrice di lavoro per otto anni, la Boldrini appunto, dopo dieci mesi dalla rottura del contratto, non le pagava la liquidazione. A maggio dello scorso anno ho dovuto dare le dimissioni perché la signora, dopo tanti anni in cui avevo lavorato dal lunedì al venerdì, mi chiedeva di lavorare meno ore, ma anche il sabato. E io ho famiglia, dovevo partire da Nettuno e andare a casa sua a Roma, per tre ore di lavoro. Siamo rimaste che faceva i calcoli e mi pagava quello che mi doveva, non l'ho più sentita. Io sono andata al patronato, ho fatto fare da loro i calcoli. La sua commercialista mi ha detto che mi contattava e invece è sparita. Mi dispiace perché non sono tanti soldi, circa 3.000 euro", questo il succo di una delle accuse alla Boldrini.