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Nicola Morra e la scorta in ospedale, quello che non si sapeva. Francesco Storace lo inchioda: "Perché l'hanno fatto?"

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Nicola Morra, presidente della commissione antimafia, continua a fare gaffe dopo l'enorme clamore politico che ha registrato il suo blitz in un centro vaccini calabrese. Stavolta, a sottolineare e a criticare l'errore del grillino, è Francesco Storace dalle colonne del Tempo. "Nella piazzata che si sarebbe svolta l'altroieri nella As1 di Cosenza, avrebbe ragione solo su un punto, quando si è parlato dei suoi suoceri, come riferivano le fonti giornalistiche locali. Ma le successive dichiarazioni del dottor Mario Marino, responsabile del centro visitato da Morra, continuano ad attribuirgli parenti da vaccinare. Se la vedranno loro in tribunale, se ci saranno le querele annunciate reciprocamente e una volta tanto non contro l'informazione", chiarisce Storace.

 

 

Che evidenzia l'errore di Morra: "I due video, ciascuno a distanza di due ore e mezzo dall'altro, con cui il presidente della commissione antimafia ha tentato di chiarire la propria posizione. In entrambe le dirette facebook Morra non ha ovviamente risposto alle domande del caso. Non solo se è vero quel che dice il dottor Marino sui parenti da vaccinare, ma anche sull'uso abbastanza spericolato di una scorta che è a sua disposizione per difenderlo dalla mafia e non dai medici. Lo ha ammesso lui stesso: i due agenti che stanno a sua protezione si sono messi a chiedere le generalità delle persone incontrate presso il presidio sanitario". scrive l'ex senatore.

 

 

 

Storace, infine, evidenzia l'inopportunità istituzionale di alcuni atteggiamenti di Morra che non sono piaciuti neanche alle forze dell'ordine. "La cosa grave è proprio l'identificazione dei presenti da parte dei due poliziotti, che ha suscitato le ire di qualche rappresentante sindacale. E la Federazione Sindacale della Polizia di Stato ad esprimere 'massima vicinanza ai colleghi coinvolti in questa triste vicenda, che auspichiamo non sia reale, immaginando lo stato di imbarazzo al quale sono stati costretti ad "operare", dopo le notizie trapelate in queste ore rispetto al blitz del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, negli uffici dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza''", conclude Storace.

 

 

 

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