Matteo Salvini, caos vaccini in Lombardia: "Chi sbaglia deve pagare, cosa non sarà più ammesso"
Chi sbaglia paga. Principio molto semplice che Matteo Savini applica al caos dei vaccini in Lombardia che ormai è in una situazione tragicomica. Urge prendere dei provvedimenti. "Bruxelles, Roma, Milano, ovunque. Quando c’e di mezzo la salute dei cittadini, come in qualsiasi famiglia o azienda, chi sbaglia deve pagare", attacca il leader della Lega in un post pubblicato sul suo profilo Twitter. "A me interessa che si curino le persone e si diano i rimborsi attesi alle famiglie e alle imprese". Poi la frecciata: "Non faccio il giudice perché quando vado in tribunale di solito ci vado da imputato".
Insomma, secondo Salvini bisogna intervenire subito. Riporta il Corriere della Sera: "L'obiettivo è correre. Entro la settimana" dovrebbe arrivare il sistema di Poste Italiane a gestire le prenotazioni per le vaccinazioni anti Covid in Lombardia. "Ho sentito Bertolaso, Fontana e la Moratti. Già oggi, senza i vaccini promessi e con i problemi informatici segnalati, la Lombardia è la Regione che ha vaccinato più di tutti in Italia. Non sono più ammesse incertezze. Dobbiamo correre, ma in tutta Italia. Se qualcuno ha sbagliato, ha rallentato o non ha capito, paga, viene licenziato e cambia mestiere, come accade in qualsiasi impresa privata".
Salvini, a margine della sua visita a centro Avis di Lambrate a Milano, ha poi risposto ai giornalisti che gli chiedevano se riteneva che la Regione Lombardia fosse parte lesa rispetto alle inefficienze della società Aria per la gestione delle prenotazioni vaccinali, "Io spero che il governo Draghi abbia quell’autorevolezza che non aveva il governo Conte per farsi valere all’estero, per produrre i vaccini in Italia e per comprarli in ogni parte del mondo", ha concluso Salvini. "Qualsiasi cosa funziona prendiamolo. Sono d’accordo sia con la Merkel che con il presidente Draghi, se non lo fa l’Europa facciamolo noi". Sovranismo sanitario.