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Sergio Mattarella e la perfetta intesa con Mario Draghi. Retroscena: Quirinale, "ribaltone" in punta di Costituzione

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Il costituzionalista Paolo Armaroli individua e descrive in un libro (Effetto Draghi) tutte le nuove anomalie costituzionali: "Tutto non è più come prima. Fino a poco fa i partiti pretendevano, nel corso delle consultazioni al Quirinale, di consegnare al presidente della Repubblica programma e squadra di governo", spiega Armaroli. Sergio Mattarella ha rotto questa "tradizione", quando ha capito che il mandato esplorativo affidato al presidente della Camera Roberto Fico non era riuscito, ha chiamato subito Mario Draghi.

 

 

 

 

Per Mattarella, scrive Italia Oggi recensendo il libro di Armaroli, "la persona più idonea e, con alcuni pubblici messaggi, ha indicato rotta, programmi, priorità. I partiti, obtorto collo, ne devono prendere atto", spiegando così la scelta di incaricare l'ex presidente della Bce. Ovviamente Matterella si muove sempre sui binari che la Costituzione prevede, ma quello che si è insediato adesso "è, di fatto, un Governo bi-presidenziale: Mattarella e Draghi procedono e lavorano in perfetta intesa. Non solo: in omaggio all'articolo 92 della Costituzione Mattarella nomina su proposta di Draghi i ministri", scrive sempre Italia Oggi.

 

 

 

 

 La novità stavolta è che quelli chiave, che lavorano a stretto gomito con il presidente del Consiglio sui dossier indicati da Mattarella, si differenziano dagli altri ministri e i sottosegretari che sono " pascolo per gli appetiti dei partiti: la forca caudina per la necessaria maggioranza stabile", scrive Italia Oggi. "Novità che si prospettano rispetto agli schemi tradizionali del nostro governo parlamentare, di cui la scienza costituzionale si trova ora impegnata a spiegare le cause e i possibili effetti", si legge nella prefazione del libro di Armaroli. E così potrebbero esserci modifiche delle regole costituzionali. Armaroli non è molto convinto, almeno non a breve periodo almeno. Al massimo, ancora una volta, si cambierà la legge elettorale. "Bisogna contentarsi di quello che passa il convento. Tra gli aspetti positivi, c'è quello che riguarda i partiti. Più sono deboli, più fanno la voce grossa Ma grazie a Draghi potrebbe attivarsi un circolo virtuoso tale da rigenerare le forze politiche", racconta Armaroli.

 

 

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