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Mario Draghi presenta il Dl Sostegni: "Via i codici Ateco, soldi subito a imprese e lavoratori". Marca le differenze con Conte

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"Il massimo che potevamo fare". Il consiglio dei ministri approva il Decreto sostegni e alle 20, il premier Mario Draghi parla ai giornalisti nella sua prima conferenza stampa ufficiale. In ritardo di due ore e mezzo sulla tabella di marcia, visto che nella maggioranza non c'era accordo soprattutto sull'estensione del condono fiscale, una delle misure centrali del decreto. Accompagnato dai ministri dell’Economia e del Lavoro, Daniele Franco e Andrea Orlando, il presidente del Consiglio ha definito il Dl Sostegni una "risposta consistente ma parziale, il massimo che potevamo fare". Una risposta, sottolinea, "alla povertà, alle imprese e ai lavoratori", con l’obiettivo di "dare più soldi a tutti più velocemente possibile". Velocità nei fondi e soppressione dello schema legato ai codici Ateco per la distribuzione degli aiuti sono i due punti di rottura rispetto al governo di Giuseppe Conte su cui il nuovo premier sembra fare leva. 

"Sulle imprese c’è una parte destinata al ristoro o indennizzo delle imprese che operano nella montagna, molte poste di questo decreto sono indirizzate al turismo e c’è un provvedimento molto importante per gli autonomi per tutti i lavoratori inclusi i lavoratori del settore agricolo, con decontribuzione da due miliardi e mezzo, abbiamo aggiunto un miliardo e mezzo", sono i pochissimi numeri fatti da Draghi, apparso molto attento a restare abbottonato, senza regalare speranze che possano poi trasformarsi in illusioni. L'esatto opposto dello schema comunicativo di Conte.


Una operazione complessiva da 32 miliardi di euro ancora parziale e che sarà corretta con un nuovo scostamento ad aprile, ha charito il capo del governo. "Subito 11 miliardi nell'economia", è l'unica vera promessa: "I pagamenti inizieranno l'8 aprile, per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto oggi, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile".

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