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Mario Draghi, il retroscena: il nome con cui Enrico Letta vuole tagliare fuori il premier dalla corsa al Quirinale

 Sergio Mattarella

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Enrico Letta, neo segretario del Partito democratico al quale tutti guardano, resta in realtà una persona misteriosa. A ben rileggere il suo discorso dopo la nomina che lo vede successore di Nicola Zingaretti, si trovano citazioni di Jean-Paul Sartre e di un papa e alcuni, rivela Il Tempo in un retroscena, "sono convinti che darà filo da torcere nella elezione del prossimo presidente della Repubblica". Perché pare proprio che "Mario Draghi non è in cima ai pensieri di Letta, piuttosto a lui piacerebbe al Quirinale", al posto di Sergio Mattarella, non l'attuale presidente del Consiglio che molti vedono già al Colle, ma "un personaggio come Giuseppe De Rita".

 

 

De Rita, classe 1932, in formissima nonostante gli 88 anni vissuti, si legge ancora sul quotidiano diretto da Franco Bechis, "è un signore d'altri tempi che rappresenta per tanti democristiani in servizio permanente effettivo un vero e proprio emblema. Questa mattina, per esempio, De Rita, sempre come presidente del Censis, dedicherà una diretta streaming a Gino Martinoli, uno dei fondatori del centro di ricerca". Con lui, si conclude, "ci saranno anche l'ex direttore del Corriere della Sera (e del Sole 24 Ore) Ferruccio de Bortoli, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e l'economista Giulio Sapelli. Di certo, De Rita non vuol fare il pensionato ai giardinetti". Che sia quindi pronto per il Quirinale?

 

 

Intanto, mentre Letta misteriosamente pensa ai suoi candidati per il Colle, il Pd non sembra convincere gli elettori. Il Partito democratico, infatti, è dato ancora in forte calo nei sondaggi, nonostante la nomina di Letta come nuovo segretario. Anzi Letta fa perdere voti ai dem e li sottrae pure agli alleati: perdono intenzioni di voto infatti partiti come Azione (-0.8%) e +Europa (-0.3%). Questo è quanto emerge dalla Supermedia settimanale elaborata da YouTrend. Alla flessione del Pd fa da riscontro la crescita di M5s. Mentre Italia Viva resta stabile al 2.9 per cento.

 

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