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Enrico Letta segretario Pd? Il retroscena: partito spaventato dall'intesa tra Mario Draghi e centrodestra, perché Zingaretti ha lasciato

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Perché proprio Enrico Letta alla guida del Pd? È questa la domanda che tanti si pongono dopo l'addio quasi inaspettato di Nicola Zingaretti. Ad avanzare un'ipotesi in grado di spiegare il colpo di mano repentino è ItaliaOggi e va di pari passo con l'arrivo di Mario Draghi. "Con la strategia di fare con M5s e Leu un 'governo ombra' - si legge sul quotidiano - il risultato è stato che in queste ultime settimane (da Giancarlo Giorgetti a Renato Brunetta) il centro-destra risultava il più leale e attivo partner di Mario Draghi, mentre il Pd di Zingaretti appariva un gruppo di nostalgici di Conte". Con l'ovvia conseguenza che i dem venivano considerati responsabili di voler far cadere l'esecutivo del fu banchiere il prima possibile. 

 

 

E così vicino al Nazareno è nata la necessità di recuperare un ruolo non solo autonomo da Beppe Grillo, ma soprattutto di reale e visibile alleato di Draghi. Da qui la candidatura di Letta. Non è un caso che ad avanzare il suo nome sia stato per primo Dario Franceschini. Con l'arrivo dell'ex premier, è l'auspicio del Pd, i dem tornano a essere un soggetto "diverso" dal Movimento 5 Stelle che, proprio in questi giorni, sta colando a picco.

 

 

Non solo, perché governando con i grillini il Partito democratico ha ingoiato posizioni prettamente di destra accettando anche quanto aveva avversato: dal taglio della prescrizione al taglio dei parlamentari, fino alla politica economica dei bonus. E in cambio di cosa? Proprio nulla. Anche in questo caso non è pura casualità se Letta, appena insediato, si è rivolto a Giorgia Meloni e Matteo Salvini con lo scopo di cambiare legge elettorale. Nella testa del leader dem c'è il Mattarellum, sistema su cui i Cinque Stelle si dicono fermamente contrari, terrorizzati da una possibile e reale sparizione. 

 

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