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Enrico Letta candida Roberto Gualtieri a sindaco di Roma per il Pd: addio all'alleanza col M5s?

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Per Enrico Letta, appena eletto segretario del Pd, il primo scoglio è Roma, le elezioni comunali di ottobre, il primo ostacolo politico che deve dimostrare di saper superare. Letta ha detto che vuole fare coalizione con tutti e la candidatura di Roberto Gualtieri, ex ministro del Tesoro del Conte bis lanciata da Nicola Zingaretti, sta per essere definita, nonostante le ultime resistenze personali dello stesso Gualtieri. Questa candidatura "potrebbe diventare il simbolo di un nuovo centrosinistra allargato secondo la dottrina Letta", scrive il Messaggero.

 

 

 

Il problema è che né Virginia Raggi e né Carlo Calenda ("Fare il passo indietro? Non ci penso proprio!") non sono disposti a ritirarsi dalla corsa. Questo non vuol dire che Gualtieri non possa lo stesso fare il candidato Pd, anche perché dal Nazareno assicurano che al secondo turno i voti di Virginia convergeranno proprio su Gualtieri. Ma se il Pd non dovesse conquistare il Campidoglio,  la segreteria Letta partirebbe molto male elettoralmente.

 

 

Nel frattempo si sta dimettendo dagli incarichi a Parigi. Starebbe pensando di presentarsi nel collegio lasciato vacante da Maurizio Martina (ora lavora alla Fao) in Lombardia. Un modo per sfidare la Lega sul suo terreno, "cosa che Letta vuol fare a tutti i livelli a cominciare dal rapporto con le piccole imprese, e per dimostrare che il Pd è attrattivo anche in quelle contrade", scrive ancora il Messaggero. Sui suoi vice potrebbero essere due: una donna e Provenzano. Intanto è anche arrivato un messaggio da uno storico nemico di ;Letta: Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva  augura "buon lavoro a Letta", che giudica una "scelta equilibrata", e "sono contento se riuscirà a risollevare il Pd". Niente di definito ancora invece nel centrodestra .FdI ha rilanciato Abodi, ma Matteo Salvini insiste su Guido Bertolaso.

 

 

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