Bruno Vespa e la stoccata ai colleghi sul vaccino: "Non osino proporsi", attacco indiretto a Selvaggia Lucarelli
Indirettamente anche Bruno Vespa si è espresso sul caso scoppiato a causa di Selvaggia Lucarelli, che ha sollevato un polverone per aver spiegato sui social perché ritiene che i giornalisti dovrebbero rientrare tra le categorie a cui somministrare presto il vaccino anti-Covid. L’occasione di lanciare una frecciata alla Lucarelli viene offerta proprio da Mario Draghi, che ieri dall’hub di Fiumicino ha dichiarato che l’obiettivo è arrivare presto a mezzo milione di vaccinati al giorno, praticamente il doppio di quelli attuali.
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“Chiedendo magari, per salvare la decenza - ha scritto Vespa nel suo editoriale sul Giorno - che magistrati, avvocati e professori a contratto da poche lezioni a distanza (spero vivamente che i giornalisti non osino proporsi) diano per favore la precedenza ai milioni di ottantenni ancora in attesa. Mentre alla vigilia della stagione estiva sarebbe utile vaccinare il personale turistico per arginare una concorrenza micidiale”. E sempre su questo tema, Vespa ha specificato che sarebbe meglio che le fiale prodotte in Europa non escano più dall’Ue, sull’esempio di quanto sta accadendo negli Stati Uniti, dove il presidente Biden ha proibito le esportazioni dei vaccini gridando alla Trump “prima gli americani”.
Il volto storico di Porta a Porta è inoltre apparso particolarmente convinto dal modo in cui Mario Draghi ha deciso di affrontare la decisiva partita contro l’epidemia: “Ha dato due segnali precisi: presto si arriverà a mezzo milione di vaccinati al giorno e chiederà al Parlamento un nuovo scostamento di bilancio”.
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