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Vaccino, Mario Draghi presenta il nuovo piano: "Somministrazioni da triplicare. AstraZeneca? Perché andiamo avanti"

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C’era bisogno della voce di Mario Draghi dopo il caso esploso sui vaccini di AstraZeneca. E il premier si è fatto sentire, approfittando della visita all’hub di Fiumicino. L’ex governatore della Bce ha subito affrontato di petto la situazione spinosa che riguarda il lotto di dosi bloccato in Italia dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. “Quello di dare nuovo vigore alla campagna vaccinale è uno degli impegni che ho preso con i cittadini”, ha ricordato Draghi che poi ha aggiunto che la decisione dell’Aifa di imporre il blocco è “precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei”. 

Il parere dell’Agenzia Italiana del Farmaco è che “non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Ema - ha dichiarato il premier - sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo. Qualunque sia la decisione finale dell’Ema, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità”. L’obiettivo del governo presieduto da Draghi è molto chiaro in questo senso: “Ad oggi si vedono già i primi risultati di questa accelerazione. Solo nei primi 11 giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170mila dosi al giorno, l’obiettivo è triplicarlo presto, utilizzando tutti gli spazi utili per la vaccinazione”. 

Quindi nel programma di Draghi sarà possibile vaccinarsi non solo negli ospedali, “ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati. Per questo cambio di passo avremo bisogno dell’aiuto di molti”. Il tutto senza abbassare la guardia, perché la terza ondata rischia di essere violenta come la prima: “I dati ci impongono massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie. Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo - ha chiosato Draghi - e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi”. 

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